Emiliano Sala, il gigante italo-argentino che ha fatto innamorare tutti. Dal Nantes al Cardiff City, a bordo di un Piper maledetto svanito nella ManicaSi può chiamare "destino", "fato","sfortuna", "disgrazia". Eppure nessuna di queste parole rende bene l’entità di un dramma purtroppo già visto nel calcio, quello delle morti di giocatori e presidenti causate dai disastri aerei. Emiliano Sala, calciatore argentino della provincia di Santa Fe dalle origini italiane, si apprestava ieri a dare una svolta alla propria vita, volando da Nantes a Cardiff per intraprendere una nuova avventura con il team gallese militante in Premier League. Una svolta che purtroppo, però, non è mai arrivata e rischia di diventare solo un’illusione per Sala e l’intero mondo del calcio: l’attaccante classe 1990, infatti, non è mai arrivato nella città costiera del Regno Unito. L’aereo su cui viaggiava, un Piper PA-46, è letteralmente sparito nel nulla mentre attraversava la Manica: a lanciare l’allerta è stato il centro di controllo di Jersey, che non ha esitato ad avvertire la Guardia Costiera britannica della perdita di contatto, sui radar, con il velivolo da turismo. Le ricerche costanti, interrotte solamente nella sera di ieri per le condizioni climatiche avverse, non hanno portato sinora ad alcuna verità, se non al fatto che “l’aereo sembra svanito nel nulla” e che “non ci sono state comunicazioni radio prima della scomparsa dell’apparecchio dai radar”, parole partorite ieri dalla mesta bocca del capo ufficiale della Channel Island Air Search John Fitzgerald dopo un’esplorazione di 1600 chilometri quadrati di area. Ad un primo dubbio sull’eventuale ritrovamento di Sala e del pilota del Piper in condizioni di vita - data anche la rigida temperatura dell’acqua di circa 10° - è seguito un barlume di fiducia proveniente dalla fonte di Sky News inglese, la quale stamane ha dichiarato che la polizia avrebbe lavorato sulla possibilità di sopravvivenza dei coinvolti nell’incidente grazie ad una scialuppa di salvataggio. Possibilità, la suddetta, probabilmente destinata a diventare una utopica illusione, dal momento che a stroncare nuovamente qualsiasi desiderio di vedere Sala vivere e giocare nel suo nuovo team del Cardiff sarebbe stato un ufficiale del coordinamento delle ricerche, che avrebbe ammesso che la speranza è già morta. Parlare al presente, date le circostanze e le verità tutte da definire, è a tal punto doveroso. Chi è Emiliano Sala? Un calciatore anomalo, un attaccante silenzioso, semplice, mai in cerca di fama e pubblicità se non attraverso le nobili arti delle prestazioni sul campo e del gol. Famiglia, chitarra e mare sono, assieme al cane, le luci più importanti della vita di un ragazzo da sempre innamorato di Gabriel Batistuta, un vero idolo sin dai tempi dell’infanzia.Sala, cresciuto nel settore giovanile del Proyecto Crece, team partner del club francese del Bordeaux, si è trasferito a diciannove anni in Europa, dove, dopo aver militato tra le Girondins e il Caen, ha raggiunto l’effettiva consacrazione da titolare nel Nantes. Alto 1.87 cm, il ragazzo si fa notare per la costante ricerca della profondità, per la duttilità in fase offensiva evidenziata dal buon lavoro anche nella posizione di trequartista e per l’efficacia in chiave realizzativa dimostrata nelle annate 2016/2017 (15 reti in 39 partite) 2017/2018 (14 gol in 38 presenze) e 2018/2019 (già 13 marcature in sole 21 gare disputate sinora). Il bello deve ancora venire, perché a piombare sull’ascesa del giocatore sono, nel gennaio 2019, gli occhi della Premier League, il campionato più bello del mondo, quello che, se ti cerca, proprio non puoi rifiutare. Ecco, allora, che Il Cardiff di Mehmet Dalman decide di versare ben 17 milioni di euro nelle casse del Nantes, costretto, così, a lasciar partire il proprio gioiello in direzione Galles il 19 gennaio scorso, quando Sala ha firmato un contratto che lo legherà ai Bluebirds per tre anni, sino al 2022. Eppure l’interesse del club gallese per Emiliano Sala non è l’unico: grazie alle performance sul campo e alle origini italiane, l’attaccante di Santa Fe è entrato a far parte di diritto del taccuino dei calciatori seguiti dal ct della Nazionale Roberto Mancini, a dimostrazione delle doti del ragazzo che, poco prima di trasferirsi definitivamente a Cardiff, non ha esitato a salutare con affetto gli ormai ex-compagni del Nantes prima di esprimere tutta la propria voglia di intraprendere la nuova avventura in Premier. Quello che dovrebbe essere un sogno da VIVERE a pieno viene, tuttavia, interrotto da un'inspiegabile scomparsa di Sala e di chi è partito con lui per Cardiff dalla città francese. Ancora non c'è alcuna verità su quello che per ora sembra un vero e proprio mistero (non c’è ancora alcuna traccia del Piper su cui i dispersi viaggiavano), ma una certezza aleggia, inconfutabile, dietro la sparizione del velivolo: l’ultimo messaggio inviato da Emiliano ad un suo amico proprio durante il volo. “Ciao fratellino come va? Fratello sono morto, sono qui a Nantes a fare cose, cose, cose che non finiscono mai, non finiscono mai, non finiscono mai. E niente ragazzi, SONO QUI SULL’AEREO CHE SEMBRA CHE STIA PER CADERE A PEZZI. Sto andando a Cardiff, che SE ARRIVIAMO domani pomeriggio cominciamo ad allenarci con la nuova squadra e a vedere come va. E voi ragazzi come state? Tutto bene? SE IN UN’ORA E MEZZO NON AVETE MIE NOTIZIE, VI AVVISO: MANDATE QUALCUNO A CERCARMI, PERCHE’ QUA NON MI TROVA NESSUNO. Però almeno lo sapete. CHE PAURA CHE HO!”. Queste le ultime parole di Sala, quasi un presagio di tutto ciò che sarebbe successo di lì a poco e che avrebbe sconvolto l’intero mondo del calcio e non solo. Tutto il resto è ancora un’incognita, angosciosa e tagliente per i familiari, la ragazza, gli ex-allenatori e tutti coloro che conoscono un uomo che è sempre stato un “esempio per tutti” (cit. Claudio Ranieri) e che, se non avesse viaggiato su quel maledetto aereo da turismo, sarebbe già entrato a far parte della famiglia dei Bluebirds, i volatili blu che, assieme a Sala, non vogliono più cadere sui campi della Premier League.
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