La prospettiva dei calciatori sul tema della ripartenza del calcio. La quasi totalità dei giocatori francesi rema contro la volontà della Federazione Il calcio è fermo, l’emergenza Covid-19 non è ancora rientrata e non si sa quando lo farà. Dai Governi ancora non c’è alcuna apertura a una ripartenza, come è giusto che sia ci permettiamo di dire. Una cosa, almeno in prospettiva è certa: il calcio, al momento dell’eventuale ok di medici e politiche governative, ripartirà. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: cosa pensano i veri protagonisti del football sulla volontà di Federazioni e organi competenti di riprendere i giochi? Qual è il punto di vista di chi, al momento opportuno, dovrà scendere in campo per disputare i match stagionali da recuperare? Concentriamoci, ad esempio, sulla Francia. L’Unfp (Union Nationale Footballeurs Professionnels), sindacato dei calciatori francese, ha reso noto il risultato di un sondaggio lanciato nei giorni precedenti: il 94% dei giocatori  professionistici  non ha alcuna intenzione di tornare sui campi per disputare i match di Ligue 1 e coppe nazionali a causa dell’eccessivo rischio di contagio per Covid-19. Solo in caso di condizioni di sicurezza sanitaria adeguate - dettate sia dalla sanificazione delle strutture sia anche dagli auspicabili contenimento e frenata del virus – se ne riparlerebbe. L’altra nota negativa circa la ripresa delle competizioni  testimoniata dal modulo online compilato dalla stragrande maggioranza dei calciatori militanti in Francia riguarda il ritorno sul terreno di gioco di stadi completamente vuoti, idea non apprezzata dai tesserati dei club. L’Equipe si spinge ancora oltre tali preoccupazioni, sottolineando la preferenza  data dagli atleti professionisti all'ufficializzazione della classifica dell’ultima giornata giocata prima della sospensione piuttosto che all'azzeramento di quanto è stato fatto in otto mesi di stagione, dalla seconda metà di agosto agli inizi di marzo. Impossibile sapere quel che accadrà alla fine di un periodo a dir poco complicato in Europa e in tutto il mondo. La Lega francese, nel frattempo, vorrebbe riprendere gli allenamenti a fine maggio dopo aver verificato le condizioni di ogni singolo calciatore attraverso l’uso di tamponi e test sierologici, misure che verrebbero ripetuti costantemente anche successivamente all’eventuale ripresa della Ligue 1, le cui gare verrebbero recuperate tra il 17 giugno e il 23 agosto, Governo permettendo. La data di inizio della stagione 2020/2021 è già stata spostata, nel frattempo, al 23 agosto (tre settimane di ritardo rispetto al programma originario) per consentire la programmazione dei versamenti dei diritti televisivi. Per quanto concerne i campionati dilettantistici, l’FFFFederazione calcistica di Francia – ha già bloccato definitivamente le competizioni, ma il Sedan, secondo in National 2 Group A, a cinque lunghezze di distacco dal Bastia capolista, è pronto a esporre il ricorso al tribunale amministrativo e al Comitato Olimpico. Un’azione che, in ottica futura, potrebbe costituire un precedente ‘pericoloso’.
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