Qualche anno fa, Gigi Moncalvo, giornalista di fede bianconera, aveva lanciato un duro attacco alla Juventus e al sistema italiano nel corso di un intervento radiofonico a Radio Punto Nuovo: “Ciascuno di noi, anche non tifoso, partecipa pro quota al rendimento della Juventus, al finanziamento dei bianconeri. Questo è il famoso giro della finta democrazia di questo Paese. Un Paese serio, di fronte ad una società che si è trasferita armi e bagagli in Olanda, per la sede legale, in Gran Bretagna, con la sede fiscale, dovrebbe, ogni volta che chiedono di essere ricevuti, metterli alla porta ponendo una condizione: prima rientrate in Italia, poi garantite l'occupazione e la produzione di nuovi modelli nelle decine di stabilimenti che avete e che mandate avanti tramite soldi pubblici e la cassa integrazione, poi iniziamo a parlare delle vostre richieste di denaro. Non che qui calano le brache subito”. 

Dusan Vlahovic

La polemica di Moncalvo sulla Juventus

I cittadini, dunque, hanno contribuito agli acquisti di Cristiano Ronaldo e non solo. È come la legge sui sussidi di Stato ai giornali. Se compro un giornale in edicola e scelgo quello, non vedo perché di nascosto lo Stato prenda dal denaro che pago in tasse dei sussidi da dare a giornali che neanche sogno di leggere. Perché devo pagare un giornale e al tempo stesso di nascosto pagare il gruppo Angelucci, che è un grande imprenditore della sanità e non ha di certo bisogno dei miei soldi. Questo è lo stesso per il calcio. Se vogliamo semplificare, anche i fiorentini hanno contribuito all'acquisto di Vlahovic e Chiesa. Questi presunti leghisti alla Giorgetti, rivoluzionari, perché adesso danno i soldi? Perché sono inginocchiati di fronte il potere della FIAT”  aveva continuato il giornalista e scrittore. 

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Moncalvo al veleno sulla Juventus

"Questo è il modo in cui lo Stato italiano si fa prendere in giro anziché farsi rispettare. Con la mano destra prendono il denaro pubblico e con quella sinistra non pagano le tasse e vanno a versarle all'estero quando le pagano. Andiamo nei luoghi del centro-sud dove ci sono impianti e poniamo ai dipendenti una domanda: 'Chi vi paga lo stipendio?' La risposta non sarà FCA o Stellantis, ma l'INPS attraverso la cassa integrazione. Quindi questi hanno inventato un sistema fantastico: non licenzi nessuno (altrimenti hai una rivoluzione) però non gli dai niente da fare perché non produci nuovi modelli. Se non gli dai niente da fare, come fanno a prendere lo stipendio? Prendono, d'intesa con i sindacati, la cassa integrazione. E la paga l'INPS, ovvero i cittadini. Qui non si tratta di pagare gli stipendi, qui c'è gente che non paga gli stipendi. Si tratta di gente che accolla perfino gli stipendi dei loro dipendenti allo Stato, che siamo noi. La più ancora perfida situazione di questo scandalo" aveva concluso Moncalvo. 

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