Nonostante sia passato un anni dall’acquisizione completa dei diritti della Serie A da parte di DAZN, la pay tv naviga ancora in acque torbide per via dei continui problemi tecnici. Infatti, DAZN ha fatto riscontrare gli stessi disservizi della passata stagione, se non peggiori. L’azienda si è scusata, ma oramai dopo ben un anno di problematiche irrisolte, gli abbonati sono stufi e pure personaggi provenienti dal mondo della politica, hanno fatto la voce grossa nei confronti della pay tv. 
 

Il giornale Il Fatto Quotidiano, ha pubblicato quest’oggi un articolo piuttosto polemico riguardo le difficoltà di DAZN nel fornire un servizio decente agli abbonati. Vi proponiamo un estratto del pensiero di Lorenzo Vendemiale, giornalista de Il Fatto: 

Se errare umano ma perseverare è diabolico, a questo punto si può dire senza timore di smentita che l’operazione Dazn sia stato un colossalebuco nell’acqua. Un anno dopo, ci risiamo: gli stessi disservizi, le stesse polemiche. Di nuovo alla prima giornata: il campionato inizia ma non si vede, si vede a tratti, io sì e tu no, ma tutti pagano, pure di più dell’anno scorso. Semplicemente inaccettabile.

I problemi riscontrati soprattutto domenica (in particolare durante Salernitana-Roma e Spezia-Empoli), con gli utenti sbattuti fuoridall’applicazione, stavolta sarebbero dovuti all’alto numero di tifosi che cercavano di autenticarsicontemporaneamente, una giustificazione ridicola per una app nata per gestire milioni di abbonati. Comunque sia andata, ciò che conta è che l’emittente si è scusata con i consumatori ed è stata addirittura costretta a fornire dei link alternativiper guardare la partita, segno che la connessione al mare e la debolezza della rete non c’entrano nulla, è proprio colpa di Dazn. Una figuraccia che suona come una bocciatura, stavolta definitiva: incontrare qualche difficoltà l’estate scorsa, all’inizio di una svolta epocale per i diritti tv, in fondo ci poteva anche stare, ma fare flopun’altra volta, dopo un anno intero di rodaggio, è dimostrazione di inadeguatezza totale. Attenzione, non del progetto, ma di chi l’ha attuato”

FALLIMENTO - “L’operazione è fallita, e non lo dicono tanto i disservizi di questo primo weekend estivo, che magari saranno pure superati nelle prossime settimane, quanto quello che è successo nelle ultime settimane. Tim – colosso dell’industria nazionale, senza cui Dazn non avrebbe mai avuto la forza né economica né tecnologica di fare l’offerta faraonica che ha sbaragliato la concorrenza di Sky – era la vera garanzia di questo piano ambizioso: ci ha creduto sei mesi, poi ha solo pensato a come abbandonare la nave in tempesta, riducendo al minimo una perdita quantificata in mezzo miliardo di euro. Lo stesso accordo tra Dazn e Sky, a lungo invocato, non ha semplificato affatto la vita dei tifosi (serve comunque il doppio abbonamento, anzi, c’è pure la beffa dei 5 euro extra da pagare per vedere il canale “Zona Dazn” su Sky), però portando le partite sul satellite ha di fatto rinnegato lo spirito di tutta l’operazione, certificando l’incapacitàdi garantire il servizio esclusivamente in streaming. Si poteva e con tutta probabilità si dovrà ancora fare in futuro: evidentemente Dazn (e mettiamoci dentro pure Tim) non erano in grado di farlo”

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