Zazzaroni: "È stata la mano di Tata a frenare l’Inter, impedendo rimescolamenti in città e in classifica"
Non poteva mancare il commento di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport. Il direttore del noto quotidiano ha commentato le sfida tra Milan e Inter e quella tra Napoli e Verona
Non poteva mancare il commento di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport. Il direttore del noto quotidiano sportivo ha commentato le due sfide clou andate in scena ieri, il derby di Milano e la gara del Maradona tra Napoli ed Hellas Verona: "È stata la mano di Tatarusanu a frenare l’Inter, impedendo rimescolamenti in città e in classifica. Respingendo il rigore calciato da Lautaro, il sostituto di Maignan ha evitato svolte di ogni genere, in particolare la vittoria nel derby della squadra di Inzaghi che per oltre settanta minuti l’ha onorato meglio del Milan, protagonista esclusivamente di un finale arrembante nel quale avrebbe potuto trovare il successo.
Milan e Inter si sono scontrate brandendo accenti molto diversi, alcuni dei quali sorprendenti. Penso ad esempio alle prestazioni di Perisic e Calhanoglu, l’ex detestato, quest’ultimo migliore in campo insieme a Daniele Doveri, l’arbitro: curioso, nella settimana in cui Rocchi ha deciso per disperazione di dare fiducia ai giovani, da Sozza a Rapuano, da Ayroldi a Dionisi, il quasi 44enne di Volterra ha centrato la direzione perfetta: non ricordo un solo errore in 94 minuti. Quindi arbitrare bene si può.
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Napoli-Verona, partita di dominio degli azzurri buona ma inefficace
E non c’è stata la mano di Diego, solo il volto sulla maglia, al Maradona. Ma non è bastato. Il Napoli ha mostrato alcuni momenti di ottimo calcio, specie nella prima mezz’ora quando - al di là del gol di Simeone favorito da un duello con Barak perso malamente da Mario Rui - è riuscito a non far ripartire gli avversari costringendoli a sofferenze e abbassamenti. Nel complesso la sua è stata una partita di dominio, buona ma inefficace: il lavoro di Fabian e Anguissa, una coppia di mediani come l’hanno pochi in Europa, non ha trovato il naturale sviluppo verticale anche per l’ordine, l’energia e le astuzie, alcune delle quali perdonate da Ayroldi, con cui il Verona si è difeso nei suoi trenta metri.
A proposito di astuzie che non appartengono in esclusiva al Verona, il problema delle troppe perdite di tempo funzionali rilancia il vecchio progetto del tempo effettivo. Una soluzione troppo intelligente per essere adottata da questo calcio".