Milan, parla l'esperto sull'emergenza infortuni: "Non è colpa dello staff"
Le parole del dottor Casali sul caso infortuni in casa Milan
Intervistato da Numero Diez, il dottor Danilo Casali ha voluto dire la sua su quanto sta accadendo in questo momento, o meglio nelle ultime stagioni, in casa Milan, relativo all'incredibile numero di infortuni, già 26 in questo avvio di stagione, ultimo Malick Thiaw contro il Borussia Dortmund.
“Gli addetti dello staff atletico hanno sicuramente agito nel modo adeguato”
Queste le sue parole, con una netta presa di posizione a favore di chi fa questo mestiere: “Quando una squadra subisce un numero così rilevanti di infortuni, è fondamentale ampliare il modello di analisi nella valutazione delle cause. Diversamente non è possibile per nessuno trovare una logica, un denominatore comune che permetta di capire e rafforzare l’efficacia della prevenzione. Se potessimo analizzare l’operato dello Staff nei dettagli, è pressoché certo che i professionisti che lo compongono abbiano attuato strategie e programmi adeguati, convalidati anche da altri colleghi. Ma determinate cause sono comunque identificabili, anche se occorre fornire spiegazioni tecniche per le quali chiedo uno sforzo ad ognuno di voi interessato a questo particolare e controverso argomento”
“Il problema deve essere ricercato altrove”
Ha concluso Casali sulla gestione degli infortuni, non solo in casa Milan: “In questi casi viene messo sul banco degli imputati lo Staff atletico, ma il problema è una zona d’ombra, non coperta da ciò che viene attuato per la prevenzione. Non solo al Milan. Ogni atleta viene sottoposto a tests e monitoraggi meticolosi per quello che riguarda le performance muscolari, la nutrizione, l’idratazione. Parametri di facile rilevamento che consentono allo Staff di avere quella certezza, nero su bianco, di aver operato in maniera corretta e secondo le linee guida. Ma ciò non basta per un motivo ben specifico: la funzionalità biomeccanica di ogni singolo atleta, ovvero la risposta strutturale del sistema alle forze che coinvolgono le articolazioni in relazione al suolo, non è monitorabile da quanto sopra. Con troppo superficialità molti addetti ai lavori credono che sviluppare la forza muscolare ed il miglior coordinamento neuromotorio (controllo muscolare performante nelle innumerevoli situazioni di gioco), seppure imprescindibili, coprano totalmente le necessità per la prevenzione.”
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