Pandur 6,5: al 6’ chiude lo specchio a Palacio sventando bene la minaccia rasoterra. Al 12’ si ripete sulla conclusione ancor più pericolosa di Sansone. Per vederlo nuovamente nelle vesti di protagonista bisogna aspettare il secondo tempo, quando è bravo a dir di no nuovamente al Trenza.

Dimarco 6: meno offensivo del solito ma, quando può, è il solito treno imprendibile apprezzato nell’ultima stagione in Serie A. Unico (ma non di poco conto) dato negativo: la sfortuna di una deviazione che, all’82’, mette in porta Palacio sul cross di Skov Olsen dalla destra.  

Gunter 6,5: impeccabile nelle vesti di assist-man, fornisce una palla al bacio a Faraoni dopo meno di 120’’ di gioco su un calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Dimarco. Coordina bene i movimenti della linea difensiva dei suoi. Dal 74’ Dawidowicz 6: il gol di Palacio, all’82’, non è colpa sua ma della sventurata spizzata di testa di Dimarco sul cross di Skov Olsen. Prestazione sufficiente quella del difensore polacco, al cospetto di un minutaggio limitato e dell’entusiasmo ritrovato dal Bologna dopo il 2-2.

Ceccherini 6: in difficoltà sulle folate esterne del Bologna nei primi 20 giri d’orologio. Col passare dei minuti riesce a trovare le misure. Partita senza acuti la sua.

Faraoni 7-: al 2’ porta in vantaggio i gialloblù trovandosi al posto giusto e al momento giusto sugli sviluppi del corner battuto da Dimarco. Quando alza i giri del motore sembra imprendibile. La fase difensiva, però, è un’altra storia, che migliora, a poco a poco, nella ripresa.

Bessa 6,5: prezioso nel fare da collante tra i reparti di un Verona spesso votato all’attacco, è sempre lui a iniziare la manovra di gioco dei suoi. Dall’86’ Tameze sv.

Ilic 6: sognare di essere un portiere aggiunto può essere condivisibile, ma preoccuparsi di marcare il rivale tutto solo, a pochi metri dalla propria porta, dovrebbe essere la priorità per un centrocampista. Vedi il pareggio realizzato da De Silvestri al 32’ per credere. Un dettaglio che non può non valere un mezzo voto in meno.

Lazovic 6,5: con un Di Marco più arretrato è il serbo a salire in cattedra. Bravo a proporsi con costanza sulla fascia sinistra dalla metà campo in su.

Barak 5,5: sfortunato nel deviare la sfera sui piedi di Soriano al 32’ in occasione del gol di De Silvestri. Il più in difficoltà tra i centrocampisti di Juric. Dal 52’ Veloso 6,5: svolge alla perfezione il compito di seguire a uomo il giocatore più tecnico del Bologna, Emanuel Vignato. Gioca a un tocco, massimo due, ogni sfera passi dai suoi piedi. 

Zaccagni 6,5: vince tutti i contrasti con Tomiyasu. Senza la sua qualità la manovra d’attacco degli Scaligeri non sarebbe la stessa. Al 53’ disegna un assist a tutta velocità per il 2-1 di Kalinic. Dall’86’ Salcedo sv.

Kalinic 7: al 20’ si vede negare il 2-0 da Schouten. Al 39’ colpisce il palo dopo una girata di testa da manuale sul cross di Dimarco dalla sinistra. Al 53’ piega in un colpo solo la sfortuna e il portiere rossoblù sul cross di Zaccagni portando nuovamente in vantaggio il Verona. Dal 74’ Lasagna 6,5: entra in campo con la voglia di spaccare il mondo. Dopo appena dieci secondi fornisce l’assist per il tiro pericolosissimo di Lazovic (palo); perché, allora, non mettersi in proprio con una conclusione personale? La mira, tuttavia, non è delle migliori. Se avesse avuto a disposizione qualche minuto in più forse il risultato finale non sarebbe stato lo stesso.

Juric 6,5: telecomanda la propria squadra in maniera ‘più pacata del solito’. Prepara bene l’ultimo match casalingo della stagione. Se solo il Verona avesse la continuità, all’interno di una stessa partita, mostrata nel girone d’andata non staremmo a parlare della decima posizione. Con i se e con i ma, tuttavia, non si va da nessuna parte, né, tantomeno, può farlo un allenatore. 

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