Rodri riscrive la storia: ecco perché lo spagnolo ha vinto con merito il Pallone d'Oro
Il centrocampista spagnolo è stato protagonista di una stagione straordinaria che gli ha consentito di vincere questo riconoscimento
Si può dire senza alcun dubbio che la vittoria di ieri sera sia stata storica per Rodri. E non è soltanto la soddisfazione in sé di aver vinto il Pallone d'Oro a rappresentare motivo di orgoglio per il centrocampista del Manchester City, ma anche il fatto di aver posto fine ad un'attesa morbosa pur di rivedere uno spagnolo vincere l'ambito riconoscimento di France Football.
Per ritrovare un altro vincitore spagnolo del Pallone d'Oro prima di ieri sera, si deve risalire addirittura a Luisito Suarez, vincitore dell'edizione di ben 64 anni fa. Questa vittoria è storica anche per il ruolo del centrocampista centrale, che finalmente è stato valorizzato dai giurati di France Football per la sua crucialità negli equilibri in mezzo al campo tra le due fasi.
Il successo di Rodri è stato tutt'altro che rubato, a riprova del grande status che è riuscito a concretizzare nelle ultime stagioni grazie alle sue straordinarie qualità.
Rodri ha fatto una stagione da fuoriclasse assoluto del centrocampo
Nel corso della stagione 2023-2024, Rodri si è esaltato in quella che, insieme alla 2022-2023, rimane la fase migliore della sua intera carriera. Ha ormai raggiunto un alto grado di consapevolezza delle proprie risorse tecniche e tattiche.
Ha segnato un'ottima quantità di gol per essere un mediano (12), si è distinto anche come un altrettanto ottimo assist-man (14 le assistenze), ha dominato in mezzo al campo con la sua solita sapienza per la quarta Premier League consecutiva del Manchester City di Pep Guardiola e, soprattutto, ha conseguito un successo importantissimo anche con la Spagna di Luis de la Fuente.
Dopo un avvio piuttosto balbettante nella fase a gironi in cui aveva dimostrato un nervosismo eccessivo contro Croazia ed Italia, in quella ad eliminazione diretta di Euro 2024 si è esaltato con performance da urlo, degne della sua classe, nelle partite successive contro Georgia, Germania, Francia ed Inghilterra.
Non a caso, è stato proprio Rodri ad essere eletto come MVP della manifestazione, un riconoscimento atto a celebrare e rendere onore a quello che è stata la sua importanza in mezzo al campo per la Roja.
La vittoria del Pallone d'Oro da parte di Rodri, come detto in precedenza, valorizza il mediano per quelle che sono le sue qualità cruciali in mezzo al campo. Dispiace che altri centrocampisti del calibro di Frank Rijkaard, Sergio Busquets e Casemiro, per una serie di coincidenze sfortunate, non siano mai riusciti a vincere questo riconoscimento, ma ciò non cancellerà mai gli evidentissimi meriti da parte di Rodri.
La dimensione umana di un grande campione
Dietro il grande calciatore che è Rodri, c'è un uomo straordinario per le sue qualità umane e per la sua grande umiltà. Rodri è infatti l'antitesi del divo, non soltanto per le campagne che combatte attivamente (vedasi le intenzioni di scioperare come calciatore a causa dei troppi impegni del calendario), ma anche per la suggestività di avere a che fare con un profilo che non ama i social e che non si presta ad essere uomo immagine.
Sotto questo punto di vista, Rodri è unico in un'epoca contraddistinta dall'appariscenza a tutti i costi, dando invece una prova inconfondibile del sua sostanza, consacrandosi come calciatore per certi versi anacronistico per i suoi tempi.
In un'epoca di apparenze, la sostanza di Rodri si è fatta sentire dentro e fuori dal campo, venendo premiata per tutti i traguardi individuali e di squadra che il centrocampista del Manchester City è riuscito a conseguire finora.