Si dice spesso che una rondine non faccia primavera, e di sicuro questo detto è dannatamente veritiero anche nel calcio, sia per chi vince un Derby di Milano, sia per chi lo perde. Il risultato di 2-1 di domenica è finanche stretto per il Milan, che avrebbe potuto dilagare persino di più per quello che si è visto per 90 minuti sul rettangolo verde. L'Inter è stata devastata su tutti i fronti e solo i miracoli di Sommer e le imprecisioni di Leao hanno impedito ai rossoneri di fare proprio il Derby ben prima del gol vittoria di Gabbia.

Nella partita di domenica, sono emerse alcune debolezze che sono tutt'altro che critiche ai massimi livelli, ma che l'Inter deve risolvere quanto prima onde evitare che un peggioramento ulteriore nel corso della stagione. Simone Inzaghi ha tanti aspetti da curare, di natura tattica e mentale, perché in una stagione più equilibrata rispetto alla precedente si rischia di avere spiacevoli inconvenienti.

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi

Da Mkhitaryan a Darmian, serve cambiare qualcosa

Nel Derby di Milano è emerso ancora di più un problema che affligge l'Inter da tempo, ma che nel corso della stagione dello scudetto era stato coperto al suo meglio da un'alchimia tattica ai limiti della perfezione.

Henrik Mkhitaryan non ce la fa proprio più. Alla veneranda età di 35 anni arriva in debito di ossigeno nel corso delle partite ad alta intensità fisica. Ciò lo porta ad essere battezzato dalle squadre avversarie come uno dei punti deboli del centrocampo nerazzurro, come si è visto nel gol di Pulisic nel Derby. L'americano ha potuto infatti rubare il tempo all'armeno, per poi immolarsi palla al piede verso la porta di Sommer, con Mkhitaryan che è apparso decisamente sottotono fisicamente in quella circostanza.

Anche Matteo Darmian sta iniziando a presentare il conto dell'età e nonostante negli ultimi anni abbia compensato con un grandissimo senso di predisposizione tattica, ciò non potrà pagare i dividendi in eterno. Nella partita di domenica sera è apparso in evidente difficoltà anche da subentrato negli 1 vs. 1 contro Leao, sottolineando quindi il fatto che finsica presto in debito d'ossigeno.

Di conseguenza, gli innesti di Piotr Zielinski (o Davide Frattesi)e Denzel Dumfries, con conseguente diminuzione nel tempo del minutaggio per Mkhitaryan e Darmian, potrebbe essere una delle svolte per la squadra di Simone Inzaghi, in modo tale da tamponare in anticipo alcune debolezze dell'undici titolare che potrebbero esasperarsi nel corso della stagione.

Manca la fame della stagione dello scudetto

Ancora prima della tattica, a dirla tutta, ciò che manca all'Inter riguarda senz'altro l'attitudine mentale di una squadra che rischia di essere eccessivamente appagata e sazia dello storico scudetto della ventesima stella.

L'Inter sembra avere ormai la pancia piena, e per quanto sia indiscutibile il fatto che sia pressoché impossibile sfiorare la perfezione di una stagione da 94 punti, è altrettanto indubbio che abbassare troppo la tensione potrebbe addirittura allontanare i nerazzurri dalla lotta scudetto di questa stagione. In una stagione che ha visto Juventus e Napoli rinforzarsi come squadre e come allenatore e che ha visto il Milan vincere un Derby di Milano dopo due anni di astinenza, questi blackout potrebbero essere poco fruttuosi per la stagione del Club meneghino.

Simone Inzaghi deve ridare la giusta scintilla ad una squadra che deve tenere alimentate le proprie ambizioni, in modo da onorare e difendere con le unghie e con i denti uno degli scudetti più belli della storia dell'Inter.

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