Quando si parla di Mauro Tassotti, a Milanello sono tutti pronti a stendere il tappeto rosso per accoglierlo. Colui che alzò da capitano la Champions League nel 1994 con la maglia del Milan, ha rilasciato un'interessante intervista a La Gazzetta dello Sport. Tassotti ha trattato vari temi e ha parlato pure di Andrea Pirlo, nuovo allenatore della Juventus:

"La situazione del Milan? Dalla vetta è lontano, perché certamente per il momento Juventus e Inter viaggiano su altri binari. Però non mi sembra che le altre società abbiano fatto tanto per avvicinarsi e credo che con qualche ritocco il Milan possa giocarsela con tutte. Credo che non abbia molto da invidiare alla Lazio e alla Roma. Soltanto, ha bisogno di un po’ di tempo, perché molti giocatori sono giovani e hanno bisogno di fare esperienza. La qualità c’è. Non si fanno tanti punti in un finale di campionato, per quanto strano sia stato quello che in Italia abbiamo vissuto dopo il lockdown, soltanto per caso. La base c’è. Il Milan deve mantenere la continuità di rendimento, poi ci sarà da integrare".

MALDINI - "Va tenuto a prescindere. Per le competenze, per quello che fa, per la sua storia e il valore che il suo nome ha nel mondo. Paolo è il Milan. Dicono che abbia sbagliato qualche scelta: non si mette in croce un dirigente per questo. Bisogna anche dare il tempo di sbagliare. Elliott? Questi proprietari hanno speso, si sono ritrovati fra le mani tanti contratti pesanti, hanno visto sfilare giocatori importanti come Higuain e Bonucci. Il momento è quello che è. Non condanno Elliott"

UN'OPINIONE SU PIRLO - "Andrea è stato un giocatore magnifico. Fare l’allenatore è un altro mestiere e bisognerà vedere se ce l’ha nel sangue. Ma se la Juve ha scelto, avrà avuto i suoi indizi. Io alla Juve? Nessuno mi ha chiamato e sto bene dove sto. Direi molto bene"

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