Scommesse, Corona: "Vi spiego perché Juve e Milan sapevano di Fagioli e Tonali. Su Zaniolo..."
L'ex re dei paparazzi è tornato a parlare del caso calcioscommesse, con prove e rivelazioni scioccanti: da Fagioli a Tonali, passando per Zaniolo e sua mamma, fino alla malavita romana, Juventus e Milan
Dopo lo scandalo calcioscommesse scoppiato lo scorso ottobre, scoperchiato dapprima dall'inchiesta di Fabrizio Corona e poi portato avanti dalle indagini della procura della Repubblica di Torino, l'ex “re” dei paparazzi è tornato alla carica portando alla luce nuove accuse, ipotesi, prove audio e filmati esclusivi.
Affidandosi ad HegoTv.com, in un'intervista condotta da Moreno Pisto, Fabrizio Corona ha ripercorso tutto il caso legato al giro delle scommesse abusive servendosi di materiali inediti mai diffusi prima d'ora. La ricostruzione inizia dall’incontro in autogrill con Maurizio Petra, lo zio dell’ex Inter, Antonio Esposito, e quello con l’amico ed ex compagno di squadra di Nicolò Fagioli al cimitero di Cremona, passando poi per Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, fino ad approfondire le posizioni di Juventus e Milan ed i rischi che corrono i diversi calciatori, fino ad arrivare a creare un collegamento con la malavita di Napoli e di Roma.
Le nuove rivelazioni di Corona
Il racconto parte da una rivelazione choc risalente al giorno in cui la Procura di Torino bussa alla porta dell'abitazione di Fabrizio Corona per interrogarlo in quanto persona informata sui fatti.
“Quel giorno il capo sostituto procuratore del magistrato che sta portando avanti l'indagine a Torino mi ha rivelato ”Noi siamo la Procura di Torino… che indaga anche sulla Procura di Torino. Perché, la Procura di Torino sapeva già, ma visti i rapporti che quella famiglia e quella squadra hanno in quella città, come in tutti i processi alla Juve, avevano messo le cose da parte. Tutt’ora a Torino c’è una Procura che indaga sul calcioscommesse, una Procura che indaga sui calciatori e una Procura che indaga sulla criminalità organizzata”.
“[…]Quando io do la notizia il primo di agosto la Juventus va in affanno perché capisce che la notizia sta diventando pubblica. Nel momento in cui la Juve capisce che deve fare qualcosa perché gli arriva la soffiata dalla Procura, decide di prendere Fagioli e organizzare una sorta di patteggiamento. All'interno di questa vicenda subentra la figura di Bonucci, che è un cane sciolto perché andando via dalla Juve ha minacciato causa civile alla società. Lui era il padrino di Fagioli e sapeva della sua ludopatia così come tutta la squadra. Nel momento in cui c'è il patteggiamento, la Juventus, per evitare che Fagioli parli e testimoni che la società fosse a conoscenza, gli rinnova il contratto ad una cifra molto superiore a quella precedente. In pratica la Juventus ha comprato il silenzio di Nicolò Fagioli. Ma le prove arrivano direttamente dall'interrogatorio di Fagioli quando lui dichiara che l’80% dei giocatori dell’Under 21 scommette e che aveva chiesto un prestito di 40mila euro a Gatti. Dunque nessuno è un bambino ingenuo: tutti sapevano che chiedeva quei soldi perché aveva cumulato dei debiti con le scommesse. C'è una mancanza di indagine nei confronti della Juventus e per questo serve interrogare dei testimoni che possano parlare. È certo che gli attuali tesserati del club bianconero non metterebbero mai in difficoltà la loro società, ma Bonucci potrebbe essere l'unico perché ha già delle questioni legali in corso”.
Corona su Zaniolo: “Se la Procura fa il suo corso prenderà una condanna enorme sia in Italia sia in Inghilterra”
Il discorso si sposta poi su Nicolò Zaniolo e sul suo legame con l'amico di Antonio Esposito, con cui la mamma - secondo Corona - ha anche avuto una relazione e a cui ha intestato una casa dopo essersi fatto prestare 40mila euro.
“Esposito è il lacchè di Zaniolo. Non essendo dotato di una grandissima intelligenza si è sempre affiancato di uno schiavetto che gli organizzasse le serate con le donne e gli gestisse la sua passione per il gioco. […] Antonio Esposito arriva così a tenere il banco delle scommesse a Roma prendendo i codici .com e pagando le scommesse anche sulla parola. Il problema è che Esposito finisce in un circuito muoio perché scommette a sua volta e viene picchiato dalla malavita. Chiede aiuto a Zaniolo che però glielo nega, così si rivolge al padre di Zaniolo facendosi prestare 200mila euro e alla mamma, sua amante, che gli dà 40mila euro in cambio dell'intestazione di un appartamento. Qui siamo ai limiti dell'usura e dello strozzinaggio. Esposito spaventato chiede così aiuto a suo zio, Maurizio Petra, che è un tossicodipendente, alcolizzato, con 14 anni di galera alle spalle e che avrebbe dovuto proteggerlo dalla malavita: per questo gli consegna dei file audio nei quali si vede Zaniolo che scommette. Questo materiale è in una chiavetta. Noi avremmo dovuto comprarla ma, avendo fatto uscire la notizia in anticipo, il contatto tra Petra ed Esposito viene bruciato e quest'ultimo non si fa più trovare. […] Zaniolo crede di essere più furbo degli altri. Quando Fagioli va in tribunale e fa i nomi di Zaniolo e Tonali fa un’accusa. Tonali decide di pararsi il c*** e patteggia. Zaniolo invece dice ‘io non ho scommesso, non ho giocato’, ma mente, ha giocato, ha scommesso con un circuito di Roma”. Appena Fagioli fa il suo nome Zaniolo pulisce il telefono. Ovviamente, la Procura non ha trovato nulla e, nonostante, lo abbia messo sotto torchio lui non ha ammesso, non sapendo però che non confessando, se la Procura indaga e arriva alla criminalità organizzata e, da lì, ad Antonio Esposito, che ha tutto il materiale che lo incastra, Zaniolo rischierebbe una condanna clamorosa. A differenza di Fagioli e Tonali, lui non ha scommesso in prima persona, ma ha fatto scommettere altri e pensa di cavarsela così”.
“Adesso Zaniolo è in un limbo, ma vi dico che lui è al 100% coinvolto: ha scommesso, la madre sapeva, il procuratore sapeva ed è al centro di questa inchiesta perché è uno dei perni delle notti romane e del giro romano che gestisce questo calcioscommesse a livello di banco e a livello di criminalità. Se la Procura fa il suo corso prenderà una condanna enorme in Italia e una condanna enorme in Inghilterra“.
Corona non risparmia Luciano Spalletti e la Procura
Durante l'intervista, Corona accusa anche Luciano Spalletti, ct della Nazionale Italiana, e la Procura che secondo lui non sta agendo come dovrebbe.
"Ciò che fa strano nel caso Zaniolo è la vergogna, come nel caso della Juve che aumenta lo stipendio di Fagioli, dell’allenatore della Nazionale che pensa ai suoi interessi e lo convoca dopo l’inchiesta, dopo che la polizia era andata a Coverciano prima della gara dell’Italia contro l'Inghilterra, fregandosene del comportamento deviante del giocatore, non mostrandoci nulla di valore umano“.
“Abbiamo due prove: un audio di una persona che ci dice che Zaniolo ha scommesso anche sulla gara di Coppa Italia e l’altro è l’audio dello zio di Esposito che è una prova inequivocabile che dovrebbe bastare alla Procura. Perché non basta? Dove vuole arrivare la Procura?“.
Corona choc su Tonali: “Il Milan sapeva delle scommesse, ecco perché l'ha venduto”
Le domande di Moreno Pisto si spostano poi su Sandro Tonali ed è qui che Corona rincara la dose.
"Tonali sa che rischia molto grosso perché c'è una differenza tra chi scommette e chi fa un illecito sportivo. Tonali rischia la radiazione dal calcio. È ludopatico e aveva un sistema di scommesse ‘tonaliano’. Ovvero scommetteva sia sul mercato lecito sia su quello illecito. Poi faceva i calcoli su quanto scommetteva e su quanto poteva perdere e per pararsi il c*** scommetteva anche sulle sue ammonizioni. In modo tale da recuperare i soldi che perdeva e, infatti, lui non ha debiti”.
"Negli anni al Milan Tonali colleziona qualcosa come 11 e 14 ammonizioni. Se andate a vedere tutte le ammonizioni di Tonali dell’anno al Milan sono tutte vergognose e tutte prove oggettive di scommesse. Con una problematica, che scommettendo sull’ammonizione della propria partita, poteva danneggiare il risultato di quella partita o del campionato e quindi diventava ‘illecito sportivo’. Non è un reato da patteggiamento, ma da radiazione dal calcio e da procedimento penale”.
“Spiegatemi una cosa: perché il Milan che in estate doveva accumulare denaro non vede Leao o Maignan? Perché il Milan sapeva. E gli inglesi, che non sono stupidi, hanno aperto un’inchiesta sul calcioscommesse e sul Milan. Perché come nel caso della Juve, il procuratore di Tonali sapeva, i compagni di nazionale sapevano, il capitano del Milan sapeva e il Milan sapeva. Di fatto si toglie una bega, lo vende al Newcastle e pensa di aver risolto i problemi. Ma non è che cancelli e va tutto in prescrizione: il reato lo ha commesso al Milan e il Milan è controparte. E tu Procura ti accontenti di un patteggiamento di 9 mesi e con due lacrime rinunci a ad una condanna che prevede la radiazione dal calcio, multe esorbitanti al giocatore e multe e punti di penalizzazione al Milan?“.
Corona: “Non siamo degli infami che vanno a denunciare: raccontiamo un'inchiesta”
"C’è un sistema più esteso dietro? Un sistema criminale? Noi non siamo la mano lunga della legge, non siamo degli infami che vanno a denunciare: noi raccontiamo un'inchiesta. Io ho fatto dei nomi: El Shaarawy, Casale, Gatti, Zalewski, Fagioli, Zaniolo e Tonali. Vi assicuro che quelli che hanno minacciato querele, non ne faranno una. Di nomi ce ne sarebbero altri, ma non mi metto a fare l’oracolo e dirli tutti: ora tocca alla Procura. Intanto, ho raccontato la storia di Zaniolo, la storia di Fagioli, i miei ragionamenti sulla Juve, sul Milan e su Tonali”.
Le rivelazioni di Corona su Zalewski, Casale e la malavita romana
Infine, Corona parla di Zalewski e Casale e rivela il sistema dell’ambiente romano per “riciclare” i soldi delle scommesse e tenere “puliti” i conti dei calciatori.
“Su Zalewski abbiamo un video di Bruno Gentili, che poi si rimangia quello che ha detto perché aveva ricevuto delle minacce, ma che prima dice cose molto chiare. La criminalità romana aggancia i giocatori durante le notti, tramite donne, tramite scommesse, tramite droga. Lo sanno tutti. Ci sono foto regolari di criminali con Zalewski, Fagioli, El Shaarawy e Zaniolo”.
“Ruota tutto attorno a un sistema collaudato con centro all’Eur, legato a un barbiere e a una gioielleria. Perché la gioielleria? Perché permette ai giocatori di comprare e rivendere subito un orologio e togliersi così da problemi sulle uscite dai conti bancari e pagare in contanti le scommesse ai banchi“.
“Casale? Non è indagato, così come non lo sono El Shaarawy, Zalewski e Gatti. Ora è fidanzato e ha la donna incinta, ma scommette e abbiamo ben quattro prove su di lui. Un procuratore mi ha offerto dei soldi per le prove e ho rifiutato, mi ha offerto dei soldi per andare a Napoli e ho rifiutato. Sono stato contattato da amici di Napoli, di un certo ambiente, che mi hanno detto che erano disposti a pagare le prove di Casale e mi sono rifiutato. Sono stato contattato dall’amate di 43 anni di Casale, di cui non faccio il nome, ma che, nel momento in cui è scoppiato il caso, è stata lasciata e, vista la fine della relazione, non ha voluto raccontarmi quello che aveva promesso e che sapeva sul calciatore della Lazio“.
L'avvertimento finale di Corona: “Querelatemi se volete, ma considerate che ho prove evidenti in mano”
L’intervista su HegoTv.com si chiude con un avvertimento di Corona ai calciatori e un appello alla Procura: “Invito quelli che mi quereleranno a considerare il fatto che ho prove evidenti in mano e che me le giocherò nelle sedi più opportune, diventando così pubbliche. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro e giornalisticamente vi abbiamo raccontato uno spezzone che ha chiarito quello che è successo in questi mesi. Ora tocca alla Procura”.