De Paola: "Garcia mangerà il panettone a Napoli? Vlahovic e Chiesa svalutati da Allegri. La squadra che può essere una sorpresa..."
Paolo De Paola parla delle mosse di mercato delle Big e anche della prossima stagione Serie A
Ecco le parole di Paolo De Paola sulle frequenze di TMW Radio per parlare delle Big di Serie A:
Si aspettava uno smantellamento in casa Napoli dopo la vittoria dello Scudetto?
“Mi son detto, ma Garcia mangerà il panettone a Napoli? È una domanda banale perché quante volte ce la facciamo noi giornalisti, ma in questo caso è piuttosto legittima e non so come rispondere. Non si può dare una risposta visto quanto successo lo scorso anno, ma la domanda su che Napoli sarà bisogna porla. L’ambizione della Champions fa tremare i polsi, come viene accolta da Garcia? Non è lesa maestà porre certe domande anche in un ambiente come quello di Napoli. L’anno scorso la squadra era compatta, Giuntoli e Spalletti c’erano. Spalletti aveva seminato molto bene l’anno prima. Adesso è tabula rasa, si riparte da zero.”
Da dove ripartirà la Juventus con Giuntoli?
“Giuntoli alla Juve potrà ricostruire e mettere mano a un puzzle difficile, specialmente per l’allenatore che ha. La sfida più importante è vendere, si parla di cifre importanti. Non so se Vlahovic vale ancora 80 milioni, lui e Chiesa sono stati svalutati da Allegri. Mezza squadra è stata svalutata dall’allenatore, ci sono tanti giocatori in lista di partenza e poi bisognerà fare acquisti giovani. Holm e Hojlund mi piacciono molto, sono quei giocatori nordici e molto applicati, sono giocatori che hanno fatto benissimo. Giocatori di gamba e umili, l’umiltà è una qualità fondamentale che dovrà inserire Giuntoli in un ambiente che è stato troppo presuntuoso negli ultimi anni. Giuntoli ha la capacità di mettere a disposizione del suo allenatore i migliori giocatori per il sistema di gioco del tecnico, ma che idee di gioco ha Allegri? Giuntoli sarà in grado di comprenderlo? Io ho qualche perplessità, serviranno degli incontri tra il nuovo capo dell’area tecnica e l’allenatore. Attenzione poi all’ombra Spalletti, perché tra un anno finisce il periodo sabbatico e sarà libero. Questa può essere una spada di Damocle per Allegri.”
Come vede il nuovo Milan?
“Credo nel fatto che vincere aiuta a vincere, Pioli sicuramente è stato aiutato nel suo anno più difficile da Tonali, Ibra, Maldini e Massara. Si è scrollato di dosso il fantasma Rangnick e poi ha vinto. Lo scontro con Maldini stesso negli ultimi mesi dello scorso anno è sintomatico, fa capire che qualcosa anche nella campagna acquisti non ha funzionato. Le chiavi del Milan la proprietà ha deciso di darle a Pioli, adesso ha più responsabilità e questo non è un male. Ha deciso di rinforzare soprattutto il centrocampo, prima con Loftus-Cheek poi con uno tra Musah e Reijnders, vuole più fisicità in quei due mediani davanti alla difesa. Centrocampo e attacco saranno rivoluzionati con giocatori giovani, tecnici e di gamba. Sarà moneyball, sarà l’algoritmo, ma questa scelta di giocatori non è male.”
Come giudica le ultime uscite di Gravina?
“Gravina è già indietro di un anno rispetto alle sue dimissioni, ma purtroppo la sua posizione non migliora. Siamo fuori dal Mondiale, dall’Europeo Under 21 e dalle Olimpiadi. Cosa c’è di più per portare alle dimissioni del presidente federale? La giustizia sportiva è un disastro. Poi parla di un intervento chirurgico sui bilanci, cosa si intende? Vedo un qualcosa che persiste a dispetto dei risultati, sembra che ci siano dei clan e delle appartenenze che noi non conosciamo. Non c’è un motivo per cui Gravina debba essere ancora il presidente federale, neanche uno.”
Chi potrà detronizzare il Napoli?
“Sulla carta in questo momento è l’Inter, ma non lo so. Il Milan può essere una sorpresa, così come il Milan dello Scudetto che fu celebrato anche da Pep Guardiola. Andiamo poi a vedere anche la Juventus libera di impegni in Europa con una ricostruzione guidata dalle abili mani di Giuntoli. Vediamo come partirà questa nuova avventura. Sono cose belle da svelare, dall’altra parte c’è un campionato italiano che vale sempre meno e non arriva a 600 milioni di offerta a fronte di un’aspettativa da un miliardo e 200 milioni. Vuol dire che qualcosa non ha funzionato e che questo campionato non ha appeal.”