E' stato un derby spettacolare, giocato a ritmi altissimi ma soprattutto ricco di gol. Al Mapei Stadium, De Zerbi si affida al suo collaudato 3-4-3 con Di Francesco e Rogerio esterni e tridente con Babacar, Djuricic e Berardi per sfatare il tabù Bologna. Nelle ultime cinque gare contro i felsinei, quattro sconfitte e un pareggio. Non basta, il Sassuolo paga a caro prezzo l'approccio sbagliato alla partita con un Bologna aggressivo e arrembante nei primi minuti. Si, perchè dopo soli settanta secondi, è sotto nel punteggio (gol di Palacio) e pochi minuti dopo rischia già di capitolare (palo Santander). Dopo lo shock iniziale, la squadra di casa entra finalmente in partita, creando occasioni ed esprimendo un gioco di qualità sia da un punto di vista del collettivo sia dal punto di vista dei singoli, agguantando l'1-1 al 17' grazie ad uno straordinario destro dalla lunga distanza di Marlon (primo gol in serie A, per l'ex terzino del Barcellona). Nella ripresa, il copione non cambia, i neroverdi non sembrano essere usciti dagli spogliatoi e i rossoblu si riportano di nuovo avanti con Mbaye 56'. A questo punto, il tecnico bresciano decide di rischiare, inserendo Boateng e Matri, al posto di Di Francesco e Babacar  passando al 4-2-4. La mossa si rivela azzeccata, il ghanese realizza il 2-2 dal dischetto a cinque minuti dal novantesimo e addirittura a pochi secondi dal triplice fischio, i padroni di casa sfiorano la vittoria con Matri che da distanza ravvicinata, calcia alto sopra la traversa. Sebbene sia arrivato il secondo pareggio consecutivo e la vittoria manchi ormai da un mese, questa squadra ha dimostrato ancora una volta di avere un'identità, tanta qualità a centrocampo con Djuricic e Bourabia (migliori in campo), di voler imporre sempre il proprio gioco ma soprattutto di saper reagire, rimontando per ben due volte lo svantaggio. Bisogna ripartire da qui, domenica prossima contro il Chievo, una vittoria sarebbe fondamentale per alzare l'asticella e rilanciare le proprie ambizioni in classifica.

Brutta battuta d'arresto per la SPAL, che appena sette giorni fa sembrava aver invertito la stagione e invece si ritrova a fare i conti con la quinta sconfitta nelle ultime sei gare. A gioire al Paolo Mazza, è il Frosinone di Longo, che conquista la prima vittoria in campionato. Dopo la prima mezz'ora equilibrata, gli spallini pagano con gli interessi gli unici due svarioni difensivi. Uno-due del Frosinone tra la fine del primo tempo e inizio ripresa firmato Chibsah e Ciano che di fatto, taglia le gambe ai biancazzurri, incapaci di reagire. Semplici, a mezz'ora dal termine, prova a mescolare le carte inserendo Everton Luiz, Floccari e Antenucci, passando dal 3-5-2 al 4-3-3. La squadra di casa produce una mole di gioco importante senza però impensierire la porta avversaria, con la difesa ciociara organizzata e mai in affanno. L'unica vera occasione capita proprio ad Antenucci che con un diagonale colpisce il palo a Sportiello battuto. Nel finale, il passivo diventa ancora più pesante, il neo-entrato Pinamonti realizza la sua prima rete nei pro e sigla il definitivo 0-3 in contropiede. Chiamata alla prova del nove (dopo la bella vittoria contro la Roma) contro una diretta concorrente per la salvezza, i ferraresi peccano di continuità subendo la terza sconfitta consecutiva in casa. Sia chiaro, il margine è ancora rassicurante (+6 sulla terz'ultima) ma bisogna invertire la rotta, perchè la salvezza passa soprattutto da Ferrara. Tra sette giorni, avversaria la Lazio, all'Olimpico e chissà che questo stadio non possa regalare un'altra grande gioia ai biancazzurri. 

E' un Parma irriconoscibile, quello visto allo stadio Atleti Azzurri d'Italia. Il tecnico gialloblu, senza Inglese, Grassi e Di Marco si affida al 4-3-3  con il rientrante Gervinho (non pervenuto) nel tridente d'attacco. Nel primo tempo, il Parma c'è e si vede, la squadra è compatta e quando può, si riversa dalle parti di Berisha, con Ceravolo che sfiora il vantaggio per ben due volte, prima con un colpo di testa fuori di poco e poi di tacco, pronta la risposta del portiere atalantino. Ma è tutto qui, perchè nella ripresa la musica cambia, la squadra di Gasperini schiaccia i crociati nella propria metà campo e passa in vantaggio anche grazie all'autogol di Gagliolo, sfortunato nella circostanza. Dopo l'1-0, i ducali spariscono dal campo, subendo altre due reti da palle inattive (Palomino e Mancini). Sotto i colpi di uno straripante Ilicic, solo un grande Sepe e la traversa, evitano la goleada bergamasca. Sconfitta pesante, non solo per il risultato ma anche per la prestazione, troppo passiva. Ripartire dal Parma visto a inizio stagione, questo è il diktat, prima che un'altra sconfitta metta in discussione il tecnico e dar vita a scenari e processi impensabili fino ad un mese fa.

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