A Torino Pasqua gestisce male la gara, altra buona direzione di Pairetto. Chiffi indecifrabile
Dopo la 22’ giornata, scoppiano le polemiche dopo Juventus-Fiorentina. Pasqua gestisce male la gara, bene Pairetto a Reggio Emilia. Chiffi indecifrabileChe l’UEFA certifichi il fallimento dell’AIA è giustificabile da quello che vediamo nel nostro campionato, arbitri sempre più alla deriva nonostante l’avvento della tecnologia ma sappiamo che dietro alla macchina c’è sempre un uomo, quindi cosa è cambiato? Nulla, anzi le cose vanno peggio. Oggi vengono decretati molto più rigori che in passato ma ci sono rigoroni che non vengono presi in considerazioni, vedi l’ultimo su Ronaldo da parte di Igor in Juventus-Fiorentina e sempre nella stessa gara viene concesso un generosissimo rigorino che ha fatto infuriare il presidente dei viola. Le rimostranze di Commisso a caldo non sono consone e non fanno bene al calcio, perché il massimo dirigente deve stemperare e mai aizzare. Giusto invece protestare nelle sedi opportuni e per spezzare una lancia a favore del presidente viola, c’è da dire che il suo bersaglio non era la Juventus, ma i direttori di gara. L’AIA da un decennio sta attraversando il periodo più nero della sua meravigliosa storia. Si vedono i risultati all’estero, mai così in basso e il colmo sapete qual è? Nonostante una classe dirigenziale che fa acqua da tutte le parti e sarebbe quindi opportuno un cambio al vertice del settore arbitrale, visto i risultati, gli stessi dirigenti con a capo il presidente, si cambiano le regole in corsa solo per poter acquisire sempre più potere a discapito di tutto quello che sta succedendo nell’associazione e cioè un fallimento totale.
BOLOGNA - BRESCIA (2-1): Arbitro Doveri di Roma 1 (Giallatini – Pagliardini), IV° Serra, VAR: Abisso, AVAR: Manganelli.
Al Dall’Ara si è assistito ad una gara bellissima, almeno agonisticamente, e Doveri ha diretto senza patema una contesa non facile.
Bologna più intraprendente, con tanti errori sotto porta che hanno evidenziato sempre più la mancanza di un vero attaccante che possa concretizzare la gran mole di gioco. Brescia, che nonostante sia passato in vantaggio, non riesce a portare a casa nemmeno un punto rimanendo nella zona calda.
6’: proteste (lievi a dire il vero) dei felsinei per un presunto fallo in area di rigore lombarda su Soriano da parte di Bisoli. Doveri fa bene a non decretare nulla, addirittura è il bolognese che trattiene il centrocampista bresciano prima che quest’ultimo gli frani addosso.
34’: vantaggio del Brescia su calcio di rigore. Fallo netto di Mbaye su Dessena in area rossoblù, Doveri non ha dubbi. Realizza Torregrossa dagli undici metri.
89’: regolarissima la rete di Bani, l’olandese Denswil si trova in posizione di offside ma non partecipa assolutamente all’azione. Giallatini vede bene e Doveri convalida.
CAGLIARI - PARMA (2-2): Arbitro Irrati di Pistoia (Del Giovane - Gori), IV° Prontera, VAR: Aureliano, AVAR: Costanzo.
Partita tirata fino alla fine alla Sardegna Arena di Cagliari. I sardi e i ducali danno vita ad una gara intensa senza esclusioni di colpi. Iniziano bene i padroni di casa che trovano il meritato vantaggio con il solito trascinatore Joao Pedro, dominano per quasi tutto il primo tempo ma il Parma non è mai domo e alla fine della contesa conquistano un pareggio meritato. Entrambe lottano per un posto in Europa.
52’: calcio di rigore per i rossoblù. Sugli sviluppi di un cross dalla destra in area di rigore parmense, Gagliolo affossa Joao Pedro. Il direttore di gara assegna il giusto penalty che il brasiliano spreca calciando fuori.
57’: Irrati assegna un calcio dagli undici metri ai ducali per fallo di mano di Klavan che tenta di anticipare di testa Cornelius. Il tocco di gomito c’è tutto, ma Aureliano al VAR annulla perché il fallo è fuori area di rigore e quindi punizione dal limite dell’area.
Appena sufficiente la direzione dell’arbitro toscano, non più brillante da un po’ di giornate.
SASSUOLO - ROMA (4-2): Arbitro Pairetto di Nichelino (Schenone - Vecchi), IV° Abbattista, VAR: Giacomelli, AVAR: Preti.
Sassuolo che nei precedenti incontri nella massima serie, mai aveva battuto la Roma e rifila lo stesso risultato che i giallorossi avevano inflitto agli emiliani nella gara di andata.
Un primo tempo da incubo per la Roma al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Dopo 26’ gli emiliani mettono in cassaforte il risultato (3 a 0) e nonostante il tentativo di rimonta nel secondo tempo dei romani, il Sassuolo ristabilisce le distanze meritando ampiamente la vittoria con Caputo in grande serata.
69’: Roma in 10 per l’espulsione di Pellegrini che travolge Djuricic e viene espulso per doppia ammonizione da Pairetto. Anche oggi l’arbitro piemontese ha diretto bene, meritato anche il secondo giallo.
73’: Bruno Peres scende sulla fascia destra, crossa in area ma il pallone viene intercettato da Boga con il braccio sinistro molto largo. Pairetto, confortato dal VAR Abbattista, assegna il penalty realizzato da Veretout.JUVENTUS - FIORENTINA (3-0): Arbitro Pasqua di Tivoli (Lo Cicero - Tolfo), IV° Maresca, VAR: Calvarese, AVAR: Di Paolo.
Che Juventus-Fiorentina sia sempre una gara ad alta tensione per motivi storici lo sappiamo, ma molti non sanno quando nacque l’ostilità.
Era il 7 ottobre del 1928, la Fiorentina si presentò con solo calciatori dilettanti e i bianconeri vinsero per 11 a 0. Nel campionato 1981-82, la Juve vinse l’ennesimo scudetto per un punto sui viola e per quest’ultimi fu un “furto”. Nell’ultima giornata della stagione la Fiorentina pareggia 0-0 in casa del Cagliari che lottava per non retrocedere. Fu annullata una rete a Graziani dall’arbitro Mattei di Macerata per un precedente fallo di Bertoglio sul portiere, mentre la Juventus vinse a Catanzaro grazie a un rigore di Liam Brady assegnato dal mitico Claudio Pieri di Genova per un fallo di mano di Celestini sulla linea di porta. Rigore netto, mentre rimane qualche dubbio sul fallo di Bertoglio sul portiere cagliaritano.
Ma ritornando alla gara dell’Allianz Stadium, la Juventus domina nonostante un buon inizio viola per ben 25’ ma non è la solita Signora nonostante il largo risultato.
10’: Cuadrado in area fiorentina mette al centro per Pjanic contrastato da Cutrone, il bosniaco cade a terra ma non c’è proprio nulla. Addirittura è il bianconero che nel tentativo di colpire il pallone colpisce il piede destro dell’attaccante viola, bene fa Pasqua a far continuare.
18’: manca un rigore (netto) alla squadra di casa. Alex Sandro, quasi dal fondo, crossa al centro dell’area viola, il difensore brasiliano Igor si disinteressa del pallone e punta, allargando il braccio sinistro, su Ronaldo che cade a terra. Calvarese al VAR e Pasqua in campo fanno continuare erroneamente.
39’: primo calcio di rigore assegnato ai bianconeri. Cuadrado mette in area, il pallone viene respinto dai difensori fuori dall’area, Pjanic colpisce di prima intenzione e il pallone impatta contro il braccio sinistro di Pezzella piuttosto largo e a prescindere dalle nuove regole, il fallo c’è tutto. Pasqua dalla sua posizione non è in grado di valutare, ma il VAR lo richiama all’on field review e assegna il penalty. Dagli undici metri realizza Cristiano Ronaldo.
80’: Dopo una serie di dribbling da parte di Bentancur, lo stesso entra in area della Fiorentina d viene contrastato da Ceccherini che si pone davanti al centrocampista uruguaiano e quest’ultimo per via della dinamica e del contrasto con il difensore cade in area. Pasqua non ha dubbi, ma Calvarese al VAR lo invita (ma in questo caso non da protocollo) a rivedere l’episodio in quando molto dubbio ed eccessivo di rigore. Pasqua nonostante aver rivisto l’azione rimane sempre sulla sua errata decisione, rigore generoso. Ancora Ronaldo realizza.
A prescindere dagli episodi discussi, Pasqua deve decisamente cambiare marcia per poter calcare la massima serie. Gestita decisamente male la gara.
ATALANTA - GENOA (2-2): Arbitro Massa di Imperia (Meli - Di Vuolo), IV° Manganiello, VAR: Mariani, AVAR: Tegoni.
Genoa sornione al Gewiss Stadium, porta a casa un meritato punto pareggiando contro la Dea che crea tanto ma non lucida come suo solito e con questo risultato fallisce il sorpasso sulla Roma in classifica. Massa di Imperia dirige una contesa nella quale non ci sono state azioni da valutare a parte il rigore concesso al Genoa al 19’ per fallo in area bergamasca. Hateboer si fa anticipare in velocità da Sturaro e l’olandese lo butta giù. Rigore sacrosanto trasformato da Criscito.
Giusta anche la seconda ammonizione di Behrami che viene espulso all’82’ per una brutto fallo ai danni di Gosens.
LAZIO - SPAL (5-1): Arbitro Giua di Olbia (Santoro - Villa), IV° Volpi, VAR: Guida, AVAR: Fiorito.
Dimenticato il derby, dove i biancocelesti non hanno disputato la loro migliore gara, non c’è storia all’Olimpico, Lazio troppo forte per i ferraresi di Semplici, Immobile sempre più cannoniere. Giua assente nel senso positivo del termine, non ha avuto nessun problema nella gestione della gara. Troppo il divario tra le due squadre in campo.MILAN – HELLAS VERONA (1-1): Arbitro Chiffi di Padova (Liberti - Imperiale), IV° Ghersini, VAR: Valeri, AVAR: Bindoni.
Gara sotto tono rispetto alle ultime gare per il Milan a San Siro, di fronte una delle compagini più in forma del campionato, l’Hellas Verona di Juric fa tremare i rossoneri in diverse occasioni. Da notare l’esordio del diciottenne Daniel Maldini, figlio di Paolo che a distanza di 35 anni dall’esordio del padre, porta avanti la generazione. Chiffi rimane quell’arbitro che non si riesce a decifrare, fra continui alti e bassi nel corso della stessa gara.
Gol regolare di Faraoni per il Verona per questioni di millimetri al 13’.
Espulsione dell’olandese Amrabat per un brutto fallo ai danni di Castillejo in una zona di campo insignificante: colpisce con piede a martello la tibia dello spagnolo al 60’, Valeri, oggi al VAR, invita l’arbitro padovano all’on field review e alla conseguente espulsione.
85’: manca il secondo giallo a Hernandez per una brutta entrata da tergo su Pessina.
Nel 1° minuto di recupero oltre il 90° manca un rigore al Verona: Borini subisce un pestone da Calhanoglu ma ne Chiffi e ne il VAR intervengono.
LECCE - TORINO (4-0): Arbitro Rocchi di Firenze (Mondin - Mastrodonato), IV° Di Martino, VAR: Nasca, AVAR: Cecconi.
Torino frastornato in terra salentina da un Lecce veramente travolgente in ogni zona del campo che con questi tre punti riesce a sganciarsi dalla zona retrocessione. Partita senza storia e Rocchi dirige come suo solito, ben coadiuvato dai suoi collaboratori a cominciare dal 45’. Calcio di punizione dal limite dell’area giallorossa, calcia teso Belotti ma la palla prima di entrare in rete viene toccata involontariamente da un suo compagno di squadra De Silvestri. Dopo qualche minuto di attesa, il VAR vede e c’è, una posizione di off side e quindi segnatura non convalidata. Nell’occasione aveva visto bene anche Mastrodonato.
78’: Bremer commette fallo dentro la propria area ai danni del centrocampista ucraino Shakhov. Netto il fallo da rigore battuto da Lapadula che mette a segno per il 4 a 0 finale.
UDINESE - INTER (0-2): Arbitro Di Bello di Brindisi (Alassio - Valeriani), IV° Piccinini, VAR: Fabbri, AVAR: Galetto.
L’Inter tiene il passo di Juventus e Lazio e supera un’ostica Udinese alla Dacia Arena ritrovando la vittoria in campionato con Lukaku sempre più determinante.
L’arbitro brindisino dirige bene una gara di non facile lettura, ma è sempre presente nei momenti che contano.
54’: l’Udinese chiede un calcio di rigore. De Paul dalla destra mette al centro dell’area nerazzurra, si contrastano nei pressi del punto del calcio di rigore Okaka e Skriniar, quest’ultimo allarga il braccio sul friulano che appena si sente toccato si getta a terra trascinando il difensore. Fa bene Di Bello a far continuare.
70’: rigore per i nerazzurri. Sanchez entra in velocità in area di rigore bianconera, Musso si getta come un kamikaze tra le gambe del cileno travolgendolo. Ineccepibile il penalty ma manca almeno il giallo per il portiere, l’entrata è apparsa piuttosto vigorosa.
SAMPDORIA - NAPOLI (2-4): Arbitro La Penna di Roma 1 (Passeri - Longo), IV° Sacchi, VAR: Mazzoleni, AVAR: Paganessi.
Non facile la gara diretta da La Penna, bellissima, rocambolesca, a tratti dura forse la più bella vista in questo campionato.
Sampdoria e Napoli hanno onorato il calcio e alla fine sono i partenopei a prendere l’intera posta in palio anche se i liguri non hanno nulla da rimproverarsi ed escono a testa alta da Marassi con un Quagliarella intramontabile. Chi invece è da condannare, sono alcuni “tifosi” dagli spalti che con i loro cori anti Napoli lasciano molto a desiderare.
Dicevamo di La Penna, che alla fine dirige sufficientemente e tiene a bada le scaramucce che sono nate in campo.
55’: da un contrasto aereo all’altezza della linea mediana tra Di Lorenzo e Gabbiadini, parte un’azione strepitosa che termina con la rete fantastica di Ramirez in sforbiciata che consente alla Sampdoria di raggiungere il Napoli sul 2 a 2, ma…..il “mostro” VAR vanifica tutto. Mazzoleni invita il direttore di gara all’on field review: c’è in effetti un tocco di gomito di Gabbiadini e La Penna annulla.
69’: Quagliarella entra in area partenopea in possesso di palla, cambia direzione in modo repentino e Manolas lo tocca duro sul piede d’appoggio, La Penna fa proseguire, ma il VAR ancora una volta interviene e dopo la revisione personale dell’arbitro romano viene assegnato il giusto rigore realizzato poi da Gabbiadini.
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