La parabola di Saputo è azzerata: Bologna in ritardo nel dopo-Inzaghi
Gli sviluppi delle ultime ore tra l'addio di Inzaghi e l'arrivo di Mihajlovic. Tutti i ritardi e le colpe di Saputo e della sua dirigenzaDe Biasi, Delio Rossi, sopratutto Mihajlovic. Donadoni brisa, pare che sia uscito dall'organico. Ma la cosa che...no, non si può scrivere sorprende, diciamo piuttosto atterrisce, è che domenica pomeriggio il sostituto di Inzaghi non fosse pronto. E questa non scelta appare sinistra alla luce dei tanti rifiuti incassati dai giocatori: il Bologna non è appetibile, in pratica, per nessuno, salvi i cadeau imposti da Tinti. Sembrava tutto pronto, perfino l'inconsistente, etereo Saputo, all'inizio della sua personale via crucis mediatica annuncia che la mannaia sul mister potrebbe cadere lunedì. Paradossalmente Inzaghi potrebbe anche essere confermato o cedere il passo a una soluzione "interna", che si chiami Magnani o Colomba.
E' l'ultima beffa di una proprietà e soprattutto di una gestione magniloquente e autoreferenziale, incerta e tremebonda, assolutamente non decisionista, sostanzialmente inadatta e incapace a fare calcio. I dirigenti hanno dilapidato l'enorme patrimonio di entusiasmo suscitato dallo sbarco degli americani (io non ne ero minimamente coinvolto, ma la città sì) e stanno confinando Saputo nel limbo dei "sopportati" anche dai difensori più strenui. Alla prossima verrà travolto pure lui.
Si dice che arrivino ancora tre giocatori. Se però, per esempio, l'esterno sarà Rispoli (in B, un ottimo giocatore) ci si può legittimamente chiedere che cosa cambi. Finora sono sbarcati a Casteldebole i "fantasmi" di Sansone e Soriano: era assolutamente pronosticabile trovarli indietro di condizione, è stato sottovalutato dall'opinione pubblica il fatto che nei club di provenienza non giocassero e si è amplificato l'impatto potenziale, nella sempiterna speranza di raddrizzare la baracca, cosa che Saputo e Co. hanno dimostrato di non essere capaci di fare. Oggi i due in oggetto sono giocatori tra il normale e lo scadente. inseriti, peraltro, in un contesto sbrindellato. Forse, messi come siamo, non basterebbe nemmeno il Pibe de Oro.Tra le scelleratezze di coloro che si sono impossessati, con le complicità di ali di folla plaudente (e il sostegno di pezzi sparsi del mondo politico), di un sogno, una passione e dei colori, c'è l'avere mantenuto in sella un tecnico palesemente inadeguato che già dalla rimonta subita a Verona in casa del Chievo aveva mostrato limiti invalicabili per chi allena in A.Vero che gli è stata affidata una squadra improponibile ma lui ci ha messo del suo.
Il ritardo sul nuovo tecnico dipende da rifiuti vari e perplessità sparse nel mondo del pallone, la parabola di Saputo si è azzerata. Per i giocatori c'è poco tempo. Quanto ai dirigenti, un segnale occorreva darlo e non è stato dato. La destinazione di Fenucci potrebbe essere quella di dirigere la società di scopo dello stadio (modello già avviato a Roma con l'allocazione di Baldissoni in quel posto), ammesso che il percorso acquisti concretezza: l'appuntamento di venerdì allo stadio è stato raffinato ma non è andato molto al di là di un disegno animato. Di Vaio fa l'osservatore e Bigon salterà. Poi occorrerà verificare se i contatti di Saputo con persone interessate all'oggetto Bologna calcio si svilupperanno oppure no.
Credo che molto dipenda da un eventuale sì. Se il patron, sconfessando clamorosamente sé stesso e una delle sue non poche cavolate, riporterà a casa un prestigioso dirigente di area tecnica cui affidare il club, allora potrebbe restare con qualche chance di risalita. Viceversa una ulteriore discesa verso gli Inferi non è affatto da escludersi.
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