Il presidente dell’Udinese è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva Le parole di Pozzo sulla ripresa della Bundesliga: “Sono ripartiti peggio che non si poteva nonostante lo abbiano venduto come un trionfo ma è successo quello che si prevedeva a livello di infortuni. 8 lesioni nelle prime 6 partite, altrettante solo per il Borussia Dortmund dopo una singola giornata. La riprova che se non fai una buona preparazione paghi il conto. E il tutto con una partita a settimana mentre noi dovremmo farne due, per cui servirebbe una rosa di 30 giocatori per arrivare in fondo ed ammortizzare tutti gli infortuni”. Sul campionato italiano e la possibile ripartenza: “Mi dispiace ci siano stati diversi equivoci. Siamo sempre stati all’interno della Lega e abbiamo sempre operato con la massima collaborazione e rispetto reciproco nei miei 35 anni. Tutto è iniziato con le porte chiuse contro la Fiorentina, quando nei Viola c’erano molti positivi. Anche noi siamo andati in quarantena obbligatoria. E i nostri medici sono andati nel pallone in quanto non c’era legislazione che chiarisse la loro responsabilità. Per tranquillizzare i miei lavoratori sia medici che dirigenti, escluso il sottoscritto, ho sentito il dovere di mandare la lettera a Spadafora. Questo non vuole dire che noi non vogliamo giocare. Noi disposti a giocare il 13 giugno? Io non sono d’accordo. Credo sia un insulto all’intelligenza. Dopo 2 mesi e mezzo di non allenamenti in casa, i giocatori hanno necessità di più tempo, minimo un mese, per tornare in forma ed essere sicuri. Allenamenti agonistici non quelli fatti in casa”.
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