Qualche settimana fa, Usain Bolt, a Dubai ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulle Olimpiadi di Tokyo 2020: "Mi è mancato non gareggiare all’Olimpiade. È stato frustrante seguire le gare da casa, alla tv. Mi sarebbe proprio piaciuto esserci. Anche perché avrei potuto rivincere i 100: quel 9”80 sarebbe stato alla mia portata". 

Ovviamente i media italiani e non solo hanno colto il riferimento indiretto a Marcell Jacobs, vincitore dei 100 metri agli Olimpiadi di Tokyo che, in un post su Instagram aveva così risposto alla leggenda dell'atletica (senza mai citarlo, ndr): "Tu sei il mio idolo, dunque grazie per il ‘tanto di cappello’. Ma hai anche detto che saresti sicuro di battermi. Io allora sono pronto alla sfida. Cosa ne pensi di cominciare con un “rubabandiera” per beneficenza? Tu porti la tua squadra, io porto la mia".

Jacobs su Bolt: "Lo sto ancora aspettando al varco. Adesso ha messo su un po' di pancetta"

Dopo pochi giorni, nel corso di un'intervista concessa ad Atletica Tv, lo stesso Jacobs ha ironizzato sulla ‘sfida’ lanciata a Bolt: “Lui è il mio idolo, ho iniziato a fare atletica per lui, mi ha dato le motivazioni. Non ha ancora risposto alla sfida che gli ho lanciato a rubabandiera, ma posso batterlo, adesso ha messo su un po' di pancetta…”.

Inoltre il campione olimpico, alla domanda de La Gazzetta dello Sport sulla proposta di sfida a rubabandiera a Bolt, ha risposto: “Lo sto aspettando al varco”. 

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