Il Torino alle 20:30 sfiderà il Milan nel posticipo di campionato. Fuori Zaza, che non ha convinto, e dentro Baselli, con il ritorno al 3-5-2Una partita fra due squadre legate indissolubilmente dal nome di Gigi Radice: la vita e calcio, a volte, giocano a essere scienze esatte. Il calendario, ironia della sorte, mette di fronte le due squadre due giorni dopo il lutto in tutto il calcio italiano. Al Milan, Radice è stato ottimo calciatore, al Torino ha fatto la storia da allenatore, con lo scudetto vinto nella stagione '75-'76 (l'unico dopo il Toro degli "invincibili"). Stasera, però, alla Scala del calcio, si gioca anche per un pezzetto d'Europa. Le due squadre sono distanti 4 punti in classifica, Milan a 25 e Toro a 21, e i pareggi di Roma e Lazio impongono a entrambe di giocare per vincere. Lo ha detto anche Mazzarri nella conferenza stampa di ieri, chiedendo alla squadra concentrazione, mentalità e ritmo per fare l'impresa a Milano. Statisticamente, il Milan ha conquistato in casa 16 dei 25 punti totali (interrompendo la striscia positiva solo con la sconfitta subita dalla Juventus l'11 novembre), ed è forte della vittoria conquistata la settimana scorsa, sempre fra le mura amiche, contro il Parma. L'emergenza difensiva per Gattuso (assenti Caldara, Musacchio e Romagnoli) si è trasformata in energia positiva per una squadra che aveva fatto bella figura anche nella gara precedente giocata ad armi pari con la Lazio e sfumata solo a ridosso del triplice fischio. Il 4-4-2 del tecnico calabrese è forte di un centrocampo molto dinamico, con Bakayoko in crescita e Calhanoglu con Kessié bravi a inserirsi in avanti e spesso protagonista in zona gol. Il turco dovrebbe agire sulla fascia sinistra, con Suso dall'altra parte che se la vedrà con Ansaldi in un duello che si preannuncia molto interessate. Il modulo scelto da Gattuso deriva anche dal rientro fra i titolari di Higuain che, scontata la squalifica, guiderà l'attacco in coppia con il baby Cutrone, già 3 gol in campionato e una prestazione convincente dietro l'altra. Mazzarri, in conferenza stampa, ha tracciato la linea che la sua squadra dovrà seguire stasera. Pochi rischi, minima distanza fra i reparti e, soprattutto, ripartenze che dovranno essere letali. Per questo il tecnico ex Inter è orientato a schierare lo zoccolo duro, senza esperimenti e con il tridente già sotto naftalina. Fuori dai titolari Zaza, molle e a tratti indisponente nella prestazione in settimana contro il Sudtirol in Coppa Italia. Diversamente rispetto a inizio stagione, Mazzarri gli ha concesso più di un'occasione per incidere, ma l'attaccante lucano non è riuscito a convincere e, perlomeno all'inizio, si accomoderà in panca. Il sistema di gioco cambierà rispetto alla vittoria di domenica scorsa contro il Genoa: via il 3-4-1-2 per un più rodato e "coperto" 3-5-2. Confermata praticamente in toto la squadra che ha vinto l'ultima gara, a cominciare dal trio difensivo Izzo-Nkoulou-Djidji, più sicuri nelle ultime uscite in cui hanno sembrano aver trovato gli equilibri giusti. Buone notizie sono arrivate giovedì dai baby Bremer e Lyanco, autori di una buonissima gara in Coppa Italia e tenuti in forte considerazione da Walter Mazzarri che ne ha tessuto le lodi nelle scorse settimane.  In mediana tornerà Baselli, tenuto a riposo contro il Genoa e in campo per circa un'ora in settimana, che agirà insieme ai mastini Rincon e Meitè. Sugli esterni sicuro del posto Ansaldi, rientrato alla grande nella trasferta di Cagliari e in campo anche contro il Genoa. Mazzarri lo considera imprescindibile, per le sue qualità in fase di inizio dell'azione e, soprattutto, per la capacità di pressare gli avversari. A destra, invece, ballottaggio che si deciderà solo a ridosso della gara fra De Silvestri e Aina: il terzino romano è considerato il titolare dal tecnico, ma è parso affaticato nelle ultime settimane. Il giovane nigeriano, in palla contro il Genoa la settimana scorsa, non ha convinto contro il Sudtirol ma Mazzarri, da inizio stagione, ha fatto capire volerlo far crescere ulteriormente. Abbandonato il tridente offensivo, sarà Iago Falque ad affiancare Belotti in avanti: il capitano sarà chiamato all'ennesima gara di sacrificio contro una difesa avversaria, seppur in emergenza, veloce e fisica con Rodriguez e Zapata. Iago spazierà lungo la trequarti, e in questo senso potrebbe essere affiancato da Baselli in un quadro tattico che potrebbe variare in un 3-4-2-1 più offensivo e propositivo. La crescita della squadra dipenderà anche e soprattutto da partite del genere che, dopo nemmeno metà campionato, potranno dire tanto sulle ambizioni di alta classifica del Toro. A San Siro, questa sera, si alzerà il sipario sull'Europa, e non ci accettano comparse.
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A San Siro vince l'equilibrio. Milan e Torino non vanno oltre lo 0-0

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