Bergomi: "Ecco perchè molti calciatori giocano meglio nell'Italia che nel club"
Beppe Bergomi è intervenuto ai microfoni di TMW dove ha parlato del percorso fatto finora dall'Italia di Roberto Mancini
Beppe Bergomi è intervenuto ai microfoni di TMW dove ha parlato del percorso fatto finora dall'Italia di Roberto Mancini. Queste le sue considerazioni riportate integralmente dal portale FC Inter 1908: "Se ragioniamo con quello che si è visto prima sembra che qualcosa non quadri, perché si vedeva una specie di club, con un'identità riconoscibile. E c'è ancora, sono solo stanchi, come dice Mancini. Non dimentichiamoci cosa stiamo vivendo, il calo è fisiologico ma si vede sempre la mano dell'allenatore, e nelle difficoltà la cosa più importante è stata trovare la vittoria".
Come spiegarsi il fatto che diversi giocatori vadano meglio nell'Italia che nel club?
"Questo andrebbe chiesto a Roberto. Abbiamo fatto tanti anni insieme in Nazionale, e lui nel club andava benissimo, meno in Nazionale. Invece lui oggi fa il contrario: c'è Sensi che non gioca? Lo butta dentro! Si sentono tutti valorizzati, tutti importanti, è questa la trasformazione. Guardate Chiesa come è attaccato alla maglia... Dobbiamo però aspettare qualche avversario che ci faccia capire meglio il nostro valore: siamo molto forti, ma ci manca il confronto con certe nazionali".
Giusto che debbano avere un obiettivo?
"Lo stesso ct l'anno scorso diceva di voler partire per vincere, e ha ragione. Roberto ha questa consapevolezza e vuole trasmetterla: per questo vorrei vedere amichevoli con squadre come Germania e Inghilterra, anche se per esempio l'Olanda l'abbiamo battuta. Per me possiamo stare in alto, anche se per certi gradini ci vogliono più componenti, ma noi ci siamo".
Qual è il problema dell'Under-21 azzurra, più che altro dei suoi singoli?
"La settimana scorsa parlavo con Viscidi della costruzione dal basso, e anche loro in Nazionale danno questo input. Non so se poi arrivando all'Under-21 emerga la fatica dove una volta si dominava: rispetto alla prima squadra si fa un gioco più conservativo, forse capendo anche i limiti che ci sono. C'è comunque voglia di fare risultato e faticare, come visto con la Spagna. Il tema è bello ma non saprei rispondere".