Juventus, caso falso plusvalenze: non dichiarati oltre 200 milioni. Respinta la richiesta di domiciliari per Agnelli
La Procura di Torino ha dichiarato concluse le indagini preliminari inerenti ai falsi in bilancio della Juventus nel triennio 2018-2021
“Bilanci alterati in conseguenza di un anomalo ricorso a operazioni di scambio di atleti”. E' questa l'accusa mossa dalla Procura di Torino nei confronti del Consiglio d'amministrazione della Juventus: 16 gli indagati. Tra questi anche il presidente Andrea Agnelli e il vice presidente Pavel Nedved.
Secondo gli inquirenti, le operazioni di scambio che, non generano flussi finanziari di sorta, sono fittizie. Attuate con il solo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento. Ad alcuni indagati è stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture inesistenti. La Procura, per mano del procuratore capo di Torino Anna Maria Loreto ha fatto sapere che prende in considerazione il triennio 2018-2021 e di aver depositato al Giudice delle Indagini preliminari richiesta per l'applicazioni di misure cautelari personali.
Tra queste, gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli ma la richiesta è stata rigettata dal Gip, il quale ha valutato non sussistere il pericolo di fuga e inquinamento delle prove. Grazie a queste sospette operazioni, la Juventus avrebbe dichiarato nel triennio in oggetto perdite per 339 milioni di euro mentre quelle reali sarebbero state pari a 542 milioni. La società al momento non commenta.