Bologna senza 10: l'addio a Destro diventa un obbligo
Nel Bologna oggi manca il numero 10 a livello sia formale che tecnico. Soltanto cedendo Destro si potrà colmare questa lacuna
- di Marco Vigarani -
Domenica sera il Bologna farà il suo esordio stagionale sfidando il Padova in Coppa Italia e sette giorni più tardi ospiterà la Spal per il derby che darà il via alle ostilità per la stagione 2018/19. Il tempo delle riflessioni di mercato ormai si sta esaurendo e, valutate le carenze della rosa rossoblù, diventa obbligatorio passare all'azione. Tralasciando per un istante l'assenza di un difensore centrale che possa essere il leader del pacchetto di mischia a tre battezzato da Inzaghi sin dal primo giorno di ritiro, è evidente che oggi il Bologna si ritrova nella scomoda posizione di dover cercare un numero 10. Non si tratta però soltanto di un'operazione formale per colmare il vuoto clamoroso nella numerazione ufficiale che avrebbe poi comunque ripercussioni anche sull'immagine e sul marketing. Il Bologna ha bisogno di un numero 10 perchè ha lasciato partire verso Napoli 10 gol e 10 assist firmati da Simone Verdi e non li ha rimpiazzati ma anzi ha sacrificato sull'altare del 3-5-2 anche Federico Di Francesco che, pur con caratteristiche diverse, avrebbe potuto prendere il posto dell'amico come trascinatore offensivo della squadra. Invece in estate si è consapevolmente rinunciato alla qualità in nome della funzionalità al credo tattico di Inzaghi scegliendo di portare in rossoblù attaccanti di lotta come Santander e Falcinelli lasciando al solo Palacio il compito di innalzare il tasso tecnico del reparto. In realtà ci sarebbe un altro ragazzo dotato di qualità fuori dal comune ma la sua parabola bolognese volge inesorabilmente verso il declino: si tratta ovviamente di Mattia Destro. Nei prossimi nove giorni di calciomercato il Bologna ha bisogno di trovare una collocazione per il suo ex gioiello che in tre anni non ha quasi mai fatto bella mostra di sè.È arrivato Pippo Inzaghi sulla panchina felsinea, è passata un'altra estate (stavolta fortunatamente senza problemi fisici) ma Destro continua a restare un enigma, un corpo estraneo al mondo Bologna. Non si può certamente dire che la punta ascolana abbia lesinato impegno durante le sedute di allenamento, ma non ha comunque convinto il suo nuovo allenatore ad affidargli le chiavi dell'attacco. Destro è rimasto nell'ombra, si è accontentato di fare il compitino ed arrivare ad una sufficienza striminzita che però poco si adegua all'ingaggio da 1,8 milioni netti annui. Se tecnicamente il Bologna ha bisogno non di Destro ma di un attaccante a cui affidare la maglia numero 10 per esserne trascinato nel mare in tempesta della Serie A, anche economicamente l'ex Roma è necessariamente l'uomo da sacrificare. A due anni dalla scadenza del contratto, il club di Casteldebole non può pensare di vedere più in panchina che in campo il suo uomo più pagato e quindi ha la necessità di collocarlo altrove magari con un prestito che includa un obbligo di riscatto condizionato permettendo così di sperare in una buona cessione fra dodici mesi. Privarsi di Destro oggi è l'unica soluzione per liberare in rosa lo spazio tecnico e contrattuale per mettere sotto contratto un ragazzo che possa diventare il leader del nuovo Bologna di Inzaghi. Sognato ingenuamente per mesi Gabbiadini, in città nelle ultime settimane si favoleggia di Balotelli o si chiacchiera dell'autocandidatura di Cassano ma più concretamente potrebbe essere Saponara l'uomo a cui poter arrivare per riempire la casella del numero 10. Anche se per questo Bologna trattare con Corvino non sarà mai un'impresa semplice e diventa difficile che il ds salentino possa volersi portare a Firenze proprio Destro, operazione condotta ma mai pienamente avallata nel 2015.
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