Inchiesta Juve, Bosco: "I media spalleggiano l'accusa, il web è diventato una cloaca dove l'etica viene stuprata"
Il giornalista di fede bianconera sulle pagine di Tutto Juve si è soffermato sulla situazione giudiziaria della Juventus e sul 'lavoro' dei media
La Juventus di Massimiliano Allegri sta vivendo un periodo non proprio bellissimo dal punto di vista giudiziario dopo la bufera imperversata in casa bianconera per via dell'Inchiesta Prisma che ha riaperto il caso plusvalenze e i 15 punti di penalizzazione che l'hanno praticamente fatta sprofondare in classifica. In attesa dell’udienza preliminare del 27 marzo, il lavoro delle forze dell'ordine non si placa e cerca ancora di far chiarezza sulla manovra stipendi. A soffermarsi sulla questione, come di consueto, è il giornalista di fede bianconera Andrea Bosco che sulle pagine di Tutto Juve ha dichiarato: “Io non so se la Juventus abbia commesso irregolarità tanto clamorose da arrischiare persino la retrocessione. Se le ha commesse dovrà necessariamente risponderne. In tutte le sedi competenti. Alla giustizia (ordinaria e sportiva), ai propri azionisti e ai propri tifosi. Non deve (e non dovrebbe) viceversa risponderne ai media. Per il semplice motivo che una parte consistente dei media si è fin da subito schierata: contro la Juventus. Facendo quanto una libera e seria informazione mai dovrebbe fare: i processi prima che vengano dibattuti in aula. E' un antico “peccato“ quello dell' informazione italiana di spalleggiare le procure. Di dare visibilità a quanto dalle procure esce".
Bosco ha poi aggiunto: "Nessuno osi “spiegare“ che ininfluenti cancellieri fanno uscire da quelle procure le carte degli interrogatori, i contenuti delle intercettazioni. Anche quando non siano state depositate e quindi rese “pubbliche“. Pubblicabili è un discorso che attiene all'etica di ogni giornale, ogni televisione, ogni radio. Per quanto riguarda il web è ancora un altro discorso. Perché il web è una cloaca dove l'etica viene sistematicamente stuprata. Non i cancellieri: “altri“ fanno uscire quelle intercettazioni che dovrebbero essere secretate. Altri: che hanno interesse ad orientare la pubblica opinione prima che i processi vengano celebrati. E' una barbarie che “quei“ contenuti, vengano divulgati. Ma pare che questa sia diventata una fetida prassi".