Gattuso: "Higuain? A volte bisogna saper fare un passo indietro"
Gennaro Gattuso in conferenza stampa alla vigilia di Genoa-Milan: "Higuain poteva fare di più. Domani voglio lo stesso spirito della Supercoppa"Il campionato di Serie A torna finalmente a giocarsi e domani pomeriggio alle 15, al Marassi, a fronteggiarsi saranno gli artefici dell’operazione di calciomercato più calda del momento. Genoa e Milan, infatti, passeranno ad indossare le vesti di antagonisti dopo appena quarantotto ore dal venerdì, giorno in cui tra la dirigenza rossoblu e quella rossonera è stato trovato l’accordo per il trasferimento al Diavolo di Krzysztof Piątek per una cifra complessiva di 35 milioni di euro più bonus. Non è un caso che Gennaro Gattuso abbia deciso di non convocare Gonzalo Higuain per la delicata trasferta del lunedì: il numero 9 argentino, nonostante la professionalità dimostrata nell’allenarsi a Milanello sino ad oggi, non fa più parte del progetto milanista ed è pronto a volare a Londra direzione Chelsea probabilmente già nella giornata del martedì, quando, invece, sotto la Madonnina dovrebbe sbarcare lo stesso Piątek. Nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico fa il punto della situazione sia sul mercato sia sulla classifica, la quale vede i meneghini circumnavigare la zona Champions attualmente dal settimo posto dopo le vittorie di Roma e Atalanta contro Torino e Frosinone.
Su Higuain: “Gonzalo non partirà per Genova con noi. E’ una situazione delicata che accetto, dato che mi è già capitata con Bonucci. Sicuramente è vero che il Pipita poteva fare qualcosa in più lui, così come è vero anche il fatto che noi potevamo fare qualcosa in più per servirlo e farlo finalizzare. Sia chiaro, però: con l’uscita di Higuain non mi libero di nessun peso. La squadra ne ha risentito, dico la verità. Per questo sono preoccupato. Ma in questo momento bisogna pensare a fare le cose con entusiasmo perché questa squadra necessita di entusiasmo”. A tal proposito, tuttavia, Gattuso non esita a bacchettare, seppur indirettamente, il suo ormai ex gioiello argentino attraverso un paragone con la propria esperienza personale: “Quando terminai il rapporto col Milan dopo quattordici anni e dopo il problema agli occhi che conoscete, accettai di trasferirmi in una realtà molto più piccola e meno abituata a vincere. Andai al Sion da calciatore e dopo appena quattro giorni di pensieri già volevo andare via. Bene, penso che a volte, come ho fatto io allora, bisogna saper scendere dal piedistallo e fare un passo indietro, perché se si aspetta che il passo indietro lo facciano tutti gli altri allora le cose non vanno bene”.
Sul match contro il Genoa: “Guardiamo la classifica per capire quanto sia importante per noi. Il Genoa è una squadra che gioca a quattro in difesa e ti viene a prendere sempre alta. Noi dobbiamo avere qualità e non perderci al primo errore, ma rimanere in partita. Pensare a quello che sta succedendo a Higuain sarebbe un pericolo per tutti noi, che abbiamo un obiettivo ben preciso (il quarto posto) e non possiamo permetterci di perdere tempo ed energia per cose che di sicuro non ci aiuteranno a raggiungerlo”.
Un passo indietro alla finale di Supercoppa italiana, persa a Gedda, contro la Juventus: “A Gedda ho visto un grandissimo spirito contro una corazzata che ha sempre avuto qualcosa in più a livello mentale e di fame. Giusta la mia espulsione. Ho perso la testa sia dopo la partita che alle cinque di mattina (quando Gattuso ha fatto cadere il cellulare di un giornalista durante una ripresa in aeroporto). Dico solo, tuttavia, che se c’è il Var è giusto che lo si usi, così come si è usato con la Juventus. Per il resto l’orgoglio non serve a nulla se non si vince: la Coppa è nella bacheca bianconera. Bisogna ripartire dalla prestazione messa sul campo contro la Juve e fare bene già da domani”.
Sul capitolo infortunati e sui rientri di Conti e Suso: “Biglia corre: ci vogliono ancora due settimane e poi sarà in gruppo. Suso ha dato la sua piena disponibilità e si allena con noi da tre giorni, non è al 100% ma vedremo domani se giocherà o meno. Per la fascia destra, invece, in questo momento abbiamo giocatori di grande affidabilità: Calabria e Abate stanno meglio di Conti dal punto di vista della condizione fisica, come è normale che sia, ma Conti ci può dare una grandissima mano pur non avendo i 90 minuti nelle gambe”.
Sul mercato e sull’obiettivo in campionato: “In questo momento non mi aspetto regali dalla società, io i regali li aspetto solo da mia moglie. Abbiamo preso un giocatore di qualità come Paquetà. Per il resto, ci sono i dirigenti per il mercato, dirigenti con cui io parlo spesso a differenza di quanto dicano alcuni giornali. Mettiamo che non arriva nessuno, così chiudiamo la polemica. L’unica cosa giusta da dire è che bisogna posizionare i giocatori al posto giusto. L’Atalanta è impressionante, la Lazio è da anni che è sempre a lottare per il quarto posto. Noi dobbiamo crescere, a partire da me e dal mio staff sino ai calciatori. Crescere tutti insieme. Quest’anno quando potevamo dare il k.o. non l’abbiamo mai fatto: è evidente che dobbiamo credere di più nelle nostre potenzialità e non crollare al primo errore commesso. Metterei una firma grossa quanto la sala stampa per vedere il Milan delle prime sei-sette partite di campionato, quando giocavamo un calcio brillante e tra i più belli d’Italia, pur non vincendo. Se riuscissimo a fare entrambe le cose sarei entusiasta”.
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