Il Milan esulta col brivido: Slavia Praga battuto 4-2
I cechi restano in dieci dopo 25 minuti, pareggiano la rete di Giroud ma vanno a riposo sotto 3-1. Dopo il 3-2 segna Pulisic, ma a Praga sarà tutta da giocare
Sette giorni per giocarsi tutto il futuro europeo: il Milan ospita lo Slavia Praga per l'andata degli ottavi di Europa League e i primi novanta minuti potranno rivelare molto in vista del ritorno giovedì prossimo in Repubblica Ceca. Contro i cechi, che hanno perso solo due partite in stagione (di cui una con la Roma, unica sconfitta in Europa League a fronte di cinque vittorie nel girone) Pioli da spazio a Leao e Florenzi che saranno squalificati domenica per il match contro l'Empoli. Panchina per Bennacer e dentro Adli con Reijnders, con Gabbia e Kjaer ancora coppia centrale di difesa. Moduli speculari, perché anche Trpisovsky schiera lo Slavia con il 4-2-3-1.
Botta e risposta
Pronti-via e gli ospiti non appaiono per nulla rinunciatari: baricentro alto, iniziativa portata via al Milan ma nessun pericolo nei pressi di Maignan. Tralasciando la telefonata di Florenzi su punizione (para Stanek), ben più insidioso il secondo tiro dal limite dell'area, sempre da calcio piazzato, dell'ex Roma che finisce alto di poco.
Ecco che gli ospiti però decidono di giocare anche dalla trequarti in su: prima Diouf liscia la conclusione su un traversone da destra, poi Doudéra calcia a lato dopo una pericolosa serpentina. Ma ecco che al 25° arriva il colpo di scena che non ti aspetti: Diouf entra col piede a martello su Pulisic e il direttore di gara, il turco Meler, estrae il rosso diretto. Non che il Milan cominci ad attaccare in modo forsennato, ma al 34° Leao effettua uno dei suoi cross arcuati sul quale Giroud si tuffa e di testa infila in porta l'1-0.
Ma non c'è nemmeno il tempo di sperare che la partita abbia preso una piega giusta, che lo Slavia pareggia: Chytil prova a calciare in porta ma Kjaer chiude provvidenzialmente in corner; dalla bandierina il pallone viene messo fuori e arriva sui piedi di Doudéra che stavolta aggiusta la mira e al volo infila Maignan con l'aiuto del palo.
Reazione da Champions
Il Milan non si scompone e Adli prende in mano la bacchetta di direttore d'orchestra: prima scodella un pallone per Giroud il quale colpo di testa però non è pericoloso per Stanek, e poco dopo invece prova una lunga gittata per Leao il quale tentativo, sempre di testa, stavolta è pericoloso e il portiere ceco deve rifugiarsi in corner. Dalla bandierina, altro pericolo: è Kjaer stavolta a saltare più in alto di tutti e stavolta Stanek deve impegnarsi per mettere il pallone in corner.
La reazione dei rossoneri viene premiata al 44°: Florenzi, sugli sviluppi di un altro tiro d'angolo, tocca per Reijnders che calcia sul primo palo di destro trovando il 2-1. Ma la prima frazione di gioco non può finire meglio per il Milan quando ancora da un corner svetta Loftus-Cheek che troneggia in area e insacca il terzo gol con un altro colpo di testa. In apertura di ripresa, con Calabria e Tomori che sostituiscono Florenzi e Gabbia, è Leao al terzo minuto ad andare vicino al 4-1 con un diagonale fuori di poco.
Ma dopo una fase di totale controllo dei rossoneri, sonnecchiosa e senza pericoli, al 20° il nuovo entrato Schranz viene totalmente dimenticato dai giocatori rossoneri su un calcio di punizione e il nostro ha il tempo di controllare e infilare Maignan sotto la traversa con un potente destro. Il Milan comincia a dover riordinare le fila: Calabria viene ammonito al 25° per un plateale fallo su un avversario, che evidenzia le difficoltà d'improvviso fuoriuscite da una partita che il Milan pareva condurre. Lo Slavia poco a poco prende metri e ritrova quel coraggio smarrito in quel terribile ultimo quarto d'ora della prima frazione.
Superata la mezz'ora pericolo in area rossonera con un pallone che balla all'altezza del dischetto senza che nessuno riesca a trovare la conclusione vincente. Nel frattempo Pioli ha messo in campo Jovic al posto di Loftus-Cheek, poi Okafor e Bennacer per Giroud e Reijnders, chiudendo in pratica con quattro attaccanti. Proprio Jovic a sette dalla fine si segnala per una girata di sinistro fuori di poco. Ma, quasi insperato per come si stava mettendo, arriva il quarto gol del Milan a cinque dal novantesimo: Leao opera una discesa delle sue e con un pallonetto scavalca Stanek, appostato sulla linea c'è Pulisic che insacca in allungo il 4-2. Fine della festa dopo tre minuti di recupero: ma a Praga, fra una settimana sarà tutt'altro che una formalità.