Perché Neymar è fondamentale per il Brasile: i numeri parlano chiaro
L'assenza del suo 10 ha condizionato il negativo il cammino della Selecao, uscita prematuramente nella partita di stanotte contro l'Uruguay
La partita di stanotte contro l'Uruguay di Marcelo Bielsa è stata tragica nell'epilogo per il Brasile di Dorival Junior. A fare specie non è stato soltanto l'ennesimo boccone amaro per i verde-oro negli ultimi anni, ma anche il fatto che il Brasile si sia lasciato trascinare dalla durezza del modo di stare in campo della Celeste.
Aldilà dell'assenza di Vinicius per squalifica, sono mancate le idee di gioco, con la Selecao che non è riuscita per l'ennesima volta ad esprimere quello che è il calcio per il quale è famosa in tutto il mondo. Ed inoltre il fatto che siano stati coinvolti da quel nervosismo tipico delle partite dell'Uruguay non ha aiutato alla loro causa.
L'eliminazione dai quarti di finale della Copa America, arrivata dopo la lotteria dei calci di rigore, ha evidenziato ancora una volta i limiti di una squadra che, dopo il Mondiale in Qatar, è maledettamente umorale, incapace di esprimere il suo gioco ed in evidente crisi di risultati.
Se poi manca il giocatore che quasi un anno fa si è consacrato come miglior marcatore della storia del Brasile, per i verde-oro la situazione è sempre più complessa.
Caro Brasile, No Neymar, No Party
Che Neymar sia un campione di livello assoluto si sa sin da quando era un ragazzino di 19 anni, quando incantava con la maglia del Santos ed era già promesso sposo per il Barcellona di Lionel Messi. Già ai tempi si notava la facilità con cui O' Ney si esaltava al suo meglio con la maglia del suo amato Brasile.
A parlare per lui ad oggi sono i 79 gol e 58 in 128 partite con la maglia della Selecao, a riprova del suo feeling straordinario con il gol, nonché della sua abilità naturale nell'assistere i compagni. Inoltre, il fuoriclasse brasiliano ha sempre dato la conferma di riuscire a mantenersi su standard altissimi anche con la maglia della sua nazionale, avendo prodotto 13 gol e 8 assist in 2238 minuti giocati tra Mondiali e Copa America.
Ad essere ancora più impressionanti sono i numeri avuti dal Brasile con e senza Neymar nei contesti competitivi. Dopo la delusione del Mondiale in Qatar, infatti, O' Ney aveva prodotto 2 gol e 3 assist in 3 partite contro Bolivia, Perù e Venezuela, fruttando due vittorie e un pareggio per il Brasile durante le qualificazioni ai Mondiali. Da quando si è infortunato contro l'Uruguay (a questo giro è toccato al legamento crociato anteriore), i verde-oro sono crollati drasticamente.
A generare allarmismo è il fatto che nelle sette ultime partite “ufficiali” - escludendo quindi le amichevoli- successive all'infortunio di Neymar, la Selecao ne abbia vinta soltanto una, pareggiandone 3 e perdendone altrettante 3. Un ulteriore campanello d'allarme arriva anche dal dato sui gol segnati, appena 6 nelle ultime 7 partite. Addirittura per tre di queste sette partite (inclusa quella ieri sera), il Brasile non ha trovato la via del gol.
Un dato di per sé angosciante, che conferma l'importanza di un trascinatore tecnico del calibro di Neymar, nonché i limiti di una squadra che senza di lui appare smarrita a livello di trame di gioco. Il suo estro e la sua fantasia, nonostante i tanti infortuni, risultano tutt'oggi di cruciale importanza per questa squadra, che non può fare ancora a meno di un fuoriclasse del suo calibro.
Ed ora, cosa attende il Brasile?
Per il Brasile sarà complicato ripartire dall'ennesima delusione degli ultimi anni e a peggiorare la situazione sono le prospettive di futuro a breve termine da parte di Vinicius. Ad oggi, il campione del Real Madrid sta faticando a consacrarsi come leader tecnico ed emotivo del Brasile.
Inoltre, le tre sconfitte consecutive nelle qualificazioni ai Mondiali 2026 contro Uruguay, Colombia e Argentina hanno sollevato parecchi dubbi su quello che sarà il cammino della Selecao verso gli Stati Uniti/Messico.
La situazione, in termini di risultati, ricorda sinistramente l'Argentina delle qualificazioni ai Mondiali 2018, ovvero una squadra totalmente smarrita dal punto di vista tecnico e mentale senza il proprio leader tecnico (in quel caso, Lionel Messi).
Al Brasile ora non resta che sperare. Sperare che Vinicius faccia quel salto di qualità tanto atteso con la Selecao. Sperare che Endrick esploda come promette di fare per quello che è il suo tanto decantato talento.
E soprattutto sperare di recuperare Neymar, l'unica luce dei verde-oro nell'ultimo anno e mezzo.