Sarri Lazio (foto Images Sport)

Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri pochi minuti fa è intervenuto nella consueta conferenza stampa della vigilia dove ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti. Ovviamente il derby capitolino è stato al centro delle attenzioni, dove ricordiamo il tecnico toscano tornerà a sedersi sulla panchina dopo aver scontato due giornate di squalifiche.

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Maurizio Sarri, le sue parole:

DERBY: "Con una buona prestazione abbiamo più possibilità di fare risultato. Troviamo una squadra forte e questo ci porta ancora di più con la testa sulla partita. Però è un derby: una delle partite più importanti d’Europa: è un onore giocarla. Penso che tutti da bambini si sognava di poterla giocare. Ci siamo, giochiamolaQuesta partita mi intriga tantissimo e dare una soddisfazione al popolo laziale sarebbe grandioso. Quello che sbagliano i giornalisti è pensare però che la pressione mediatica corrisponda alla pressione interna. Io la partita in cui ho sentito più pressione è stata un Sangiovannese-Montevarchi in Serie C, una rivalità centenaria anche con qualche morto nel dopoguerra, da come mi hanno detto. "Ogni ambiente, ogni squadra ha certe caratteristiche e quindi le evoluzioni che può avere una compagine non sono replicabili e controllabili. Gli aspetti che incidono sono migliaia, di cui solo una decina sotto il controllo dell’allenatore. Io spero, quindi, che la scintilla scatti stasera: domani può essere tardi".

KO DI MILANO: "Partita di Milano ha lasciato qualche scoria? Plausibile. La squadra aveva fatto bene prima, poi si è trovata in difficoltà. Però è normale perdere delle partite: le reazioni ci devono essere. La squadra non è spenta durante gli allenamenti, lavora bene: c’è qualcosa che ci impedisce di esprimerci al 100%, anche dal punto di vista tecnico. Quindi, dobbiamo migliorare in tutto. Non è la play station, questo è calcio vero: ci sta che ora i giocatori siano più preoccupati dai movimenti da fare".

AMBIENTE NEGATIVO: "I ragazzi devono avere consapevolezza: la Lazio in questo campionato è stata cinque volte sotto e ha fatto otto punti. Questo vuol dire che qualche notevole pregio c’è. E poi dico due-tre numeri: la Lazio l’anno scorso aveva una media di 8,9 punti ogni 5 partite, ora ne ha fatti 8. L’anno scorso prendeva 7,2 gol ogni 5 partite, ora ne ha presi 7 giocando con un difensore in meno. L’anno scorso faceva 8 gol ogni 5 partite di media, ora siamo a 12. Tutto questo negativismo che sento aleggiare intorno a noi mi sembra eccessivo. La squadra deve avere la consapevolezza di avere già qualche dote".

LUIS ALBERTO:" Può attraversare come tutti un paio di partite sotto tono, ma se c’è un giocatore adatto al mio modo di giocare penso sia lui. Poi la fase difensiva viene chiesta a tutti, come negli anni passati credo".

ATTACCANTI ESTERNI: "Secondo me devono giocare più vicino a Immobile. Troppo spesso vogliono la palla addosso e ciò li porta a essere raddoppiati: si devono muovere senza e andarla a prendere negli spazi. Pedro ha qualcosa in più nell’attacco alla profondità. Felipe Anderson ha doti straordinarie: difficilmente ho allenato un giocatore potenzialmente così forte. Deve crescere a livello di condizione perché potrebbe essere un craque a livello internazionale".

SQUALIFICA PELLEGRINI: "Sinceramente non faccio scelte in relazione all’avversario: non rientra nelle mie caratteristiche. Non sono uno che lavora da partita a partita, ma uno che lavora sula strategia della mia squadra".

 

 

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