Reina 5: non ha colpe in occasione dell'eurogol di Barrow, né sul 2-0 di Theate. Sul 3-0 di Hickey, però, un portiere come lui non può commettere l'ingenuità di non difendere il primo palo. Il portiere spagnolo è semplicemente una delle undici note stonate schierate in campo al Dall'Ara da Maurizio Sarri.

Marusic 5: prestazione senza infamia e senza lode la sua. Al 14', il netto ritardo nel raddoppiare Barrow sulla fascia destra del campo genera le difficoltà del compagno di reparto Luiz Felipe nel chiudere l'attaccante gambiano. Nonostante le successive mancanze decisive non siano causate dal terzino montenergrino, anch'egli viene inevitabilmente risucchiato nel vortice di gol avversario.

Luiz Felipe 4,5: al 14' macchia una buona fase iniziale del match con l'errore che dà il via al tris felsineo. Nonostante il gol dell'1-0 di Barrow sia una delizia d'autore da manuale del calcio, l'esitazione del centrale brasiliano nel lasciare l'attaccante gambiano libero di controllare il pallone, rientrare e mirare è determinante nel risvolto dell'azione e, probabilmente, nell'andazzo della partita. 

Acerbi 4: il feeling con Hysai dimostra di non essere dei migliori al 49', quando Barrow ha vita facile nel concludere pericolosamente verso la porta rivale nonostante la marcatura dei due difensori nel cuore dell'area di rigore biancoceleste. Al 77' commette un'ingenuità clamorosa: dopo un primo giallo mostratogli da Massa, perde le staffe ed eccede nelle proteste verso il direttore di gara, conquistando di diritto il successivo cartellino rosso che lo obbliga a lasciare il campo in anticipo.

Hysaj 4,5: al 17', in occasione del 2-0 rossoblù, perde completamente Theate sul corner battuto dalla destra da Barrow. Gli errori si pagano, specie in Serie A. L'asse con Acerbi non è da annali del calcio e non per colpa del centrale italiano. Dal 59' Lazzari 5: la spinta offensiva si fa notare, ma il deficit difensivo compiuto al 68' è ancor più evidente; il terzino di Valdagno abbocca alla finta di Hickey, va al parco e permette allo scozzese di battere Reina per la terza volta nel match.

Milinkovic-Savic 4,5: un fantasma per ben 59' di gioco. Dal 59' Basic 5: soffre costantemente il raddoppio di marcatura rossoblù e non salta praticamente mai De Silvestri. Entra quando la barca è già in totale mayday, ma contribuisce anche lui a farla arenare nel vuoto.

Leiva 5: oggi la diga non funziona. L'ex-Liverpool ha sempre una marcia in meno rispetto ai centrocampisti del Bologna. Dal 71' Cataldi 5: entra in campo più nervoso che determinato nel cambiare il copione del match.

Luis Alberto 5: la prima e unica verticalizzazione del talento spagnolo arriva dopo 26 giri d'orologio. Tutto il resto è noia, maledetta noia. Dal 71' Akpa-Akpro 5: nella rosa di Sarri, non è lui a doversi caricare addosso la squadra nei momenti di difficoltà. Un paio di strappi a lasciare sul posto gli avversari, sebbene non determinanti, gli valgono il voto in pagella di oggi.

Felipe Anderson 5: al 26' si rende protagonista del primo squillo offensivo della Lazio tagliando fuori Medel con un numero dei suoi e fornendo un assist al bacio per Muriqi; peccato che l'attaccante kosovaro non viaggi sulla stessa linea d'onda del compagno brasiliano. L'estro dell'ex-West Ham, probabilmente, non è salito sul treno per Bologna.

Muriqi 5: al 38' trova bene l'appuntamento con il cross scucchiaiato da Pedro ma il colpo di testa è impalpabile come l'intero suo primo tempo. Al 58' è tanto bravo a chiamare la verticale a Luiz Felipe quanto impreciso nel cercare la porta avversaria con una conclusione che si perde in curva. Oggi più che mai Sarri non può non rimpiangere l'assenza di Ciro Immobile. Dall'80' Patric sv.

Pedro 5: lontanissimo parente dell'attaccante apprezzato contro la Roma nel derby di una settimana fa. Non strappa, non rifornisce, non va in gol, non incide, né in posizione di esterno d'attacco, né come falso nueve nei minuti finali del match. Soffre per 90' la fisicità dei difensori rossoblù.

Sarri 4,5: l'assenza di Immobile e i pochi giorni a disposizione per preparare il match col Bologna dopo la partita di Europa League non possono giustificare l'impietosa prestazione di oggi della Lazio. La colpa è di tutti, tecnico compreso. 

 

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