Ripercorriamo i passaggi del durissimo scontro a Tiki Taka tra il giornalista Sergio Vessicchio e il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni. Vessicchio aveva attaccato la città di Firenze in maniera clamorosa durante la stagione scorsa, affibbiando parole indicibili al capoluogo toscano così come ai tifosi della Fiorentina. Vessicchio fu invitato a Tiki Taka - programma condotto da Chiambretti su Italia 1 - e rimarcò le sue offese alla città e ai tifosi viola, per poi scagliarsi contro gli ospiti in studio. Ecco tutti i passaggi che hanno portato al duro scontro tra i due: 

Niente scuse. Fatemi parlare. Adesso mi prenderò la morale di Zazzarella (Zazzaroni ndr.) che fa le marchette nelle tv napoletane, Pasquale Bruno che è un maiale calcistico, oppure Graziani che io stimo molto come opinionista ed ero un suo tifoso come calciatore. Fatemi il piacere, non fate gli ipocriti”

Cruciani non ci sta e lo interrompe: “Ipocriti cosa? Aspetta un attimo, io sono abituato a parlare in maniera molto rude. Non ho paura delle parole”

Vessicchio controbatte: “Soprattutto nei confronti dei napoletani”

Cruciani insiste: “No, io non ho mai usato le parole che tu hai usato nei confronti di Firenze. Non diciamo stupidaggini. Tu non hai semplicemente descritto gli insulti a Vlahovic, su quello nessuno ti poteva dare torto. Tu hai detto delle cose incredibili sulla città di Firenze, che non c’entra assolutamente nulla su quello che è successo allo stadio. Hai parlato di Firenze in generale, hai parlato della città che non c’entra nulla”. 

Vessicchio: “Non è vero. La città c’entra perché sono 30.000 spettatori che rappresentano famiglie, rappresentano tutta la città e il sindaco non ha preso le distanze”

Cruciani: “Il sindaco ti ha querelato. Sbagliando secondo me” 

 

Il dibattito va avanti ma Chiambretti per placare gli animi, interrompe il collegamento con Vessicchio. A quel punto, Ivan Zazzaroni decide giustamente di rispondere alle falsità esternate nei suoi riguardi da Vessicchio: 

Dite a quel coglione la che io non faccio le marchette a Napoli. Primo. Secondo, il mio cognome è Zazzaroni e che non faccia la storpiatura del mio cognome. Non ti querelo perché sei un coglione. Non ti dico altro perché una rissa non la voglio fare. Ma perché dobbiamo arrivare a questo livello qua Piero?”

Graziani rincuora il direttore del Corriere dello Sport: “Ivan non te la devi prendere, hai visto il personaggio. Per l’amor del cielo”

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