Adani: “Da due anni penso a Maradona. Allegri? Per due volte ho interagito con lui, ma si è tolto l'auricolare. Non si è evoluto, però..."
L'ex calciatore su Maradona e il pensiero che ha di Allegri
Lele Adani, ex calciatore, opinionista e telecronista sportivo, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera. Di seguito, vi proponiamo gli estratti più significativi, a partire dal rapporto con Diego Armando Maradona:
"E Diego disse: dopo di me verrà un altro numero10... Da due anni, da quando è morto, non c'è giorno che io non pensi a Maradona".
E ai telespettatori che protestano, lui risponde:
"I telespettatori vogliono emozioni".
Sull'eterno paragone tra Messi e Maradona, Adani dice la sua:
"Messi da diciotto anni ha una continuità non umana. Però ogni generazione ha il suo eroe. Per me il più grande è stato Maradona. Ma Guardiola indica la statua di Cruijff e dice: dobbiamo tutto a lui. Secondo El Flaco Menotti il più grande calciatore della storia è Pelè. Agli italiani, io dico Baggio. Poi Pirlo. Mio padre dice Rivera".
II rapporto interrotto con Sky:
"Non lo so. Non me l'hanno mai spiegato. Il rapporto prima si è raffreddato, poi si è interrotto".
La diatriba con Massimiliano Allegri:
"Non ce l'ho con Allegri. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l'auricolare e se n'è andato.Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso... Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni. Il possesso è un mezzo, non un fine. Conta pressare, avanzare, calciare in porta".