Italia, il bilancio contro Francia e Israele sorride a Spalletti, ma...
Le ottime vittorie degli ultimi due impegni in Nations League non devono cancellare le criticità di una squadra ancora non guarita del tutto
Dopo il disastro tattico, tecnico, collettivo e mentale di Euro 2024, l'Italia di Luciano Spalletti era chiamata alla risposta più che immediata in sede di Nations League, forte dei due impegni ravvicinati contro la Francia e contro l'Israele.
In occasione di queste due partite, gli azzurri hanno espresso un calcio d'ottimo livello, potendo contare su una nuova e ritrovata quadra tra tutti i reparti, nonché sul ritorno di giocatori chiave come Sandro Tonali che potrebbero fare la differenza in ottica futura, nella speranza che non ricadano nei vizi del gioco d'azzardo.
Gli uomini di Spalletti sono apparsi convincenti come mai lo erano sembrati durante Euro 2024, anche se occorre precisare che queste due vittorie conseguite contro Francia ed Israele non bastino da sole per rilanciare una nazionale che deve ancora fare i conti con il proprio passato recente.
Il pro: l'ottima alchimia a centrocampo
Se il centrocampo aveva rappresentato uno dei punti più critici della disastrosa spedizione di Euro 2024, col ritorno di Sandro Tonali l'Italia può di nuovo contare su un giocatore versatile, capace di ricoprire più ruoli e più mansioni in mezzo al campo senza perdere della sua efficienza.
Il tacco per il pareggio di Dimarco contro la Francia è solo una parte delle due prove di livello assoluto di Tonali contro Francia ed Israele, dopo che l'ex-Milan ha avuto modo di ritornare a calcare i campi di gioco dopo quasi un anno di inattività. Anche Samuele Ricci si è distinto a grandi livelli, dando quel senso di ordine e di geometrie in mezzo al campo con la sua regia sapiente.
Ed infine non si può non parlare di Davide Frattesi, capace di segnare come nessun'altro nell'era Spalletti (6 i gol segnati da quando il tecnico di Certaldo si è insediato a Coverciano), nonché di garantire i pericoli per le difese avversarie con i suoi inserimenti. Qualità che non si erano intravviste da parte sua ad Euro 2024 e che dovranno essere rispolverate in occasione del prossimo Mondiale (ammettendo che ci torneremo dopo 12 lunghissimi anni).
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Il contro: una difesa ancora da registrare
Se il centrocampo ha visto una svolta significativa grazie agli innesti di Ricci e Tonali, lo stesso non si può dire sulla difesa, che in alcune porzioni del campo deve ancora essere registrata.
Innanzitutto Di Lorenzo come braccetto della difesa a 3 fatica ancora a convincere, tanto da essere stato in balia degli eventi contro Barcolà anche aldilà dell'errore grossolano che ha commesso nel vantaggio iniziale dei Blues di venerdì. Inoltre, un altro aspetto che l'Italia è chiamata a risolvere al più presto riguarda la solidità generale di un reparto che spesso è capace di andare in crisi in un nonnulla.
Un esempio ci arriva dalla partita di ieri sera contro il tutt'altro che invincibile Israele, con gli israeliani che sono riusciti a trovare la via del gol nei minuti finali, facendo vivere momenti tutt'altro che banali all'Italia nella fase conclusiva della partita. Questo aspetto è ancora da risolvere, in quanto non si può avere sempre dalla propria parte un Donnarumma capace di parare pure le mosche.
Due ottime vittorie, ma occhio a non abbassare la tensione
Alla luce di quanto detto, le vittorie contro Francia ed Israele sono assolutamente da promuovere non soltanto perché sono risultati che risollevano il morale, ma anche e soprattutto per una proposta di gioco che per la prima volta è apparsa convincente agli occhi dei tifosi.
Le criticità elencate precedentemente rappresentano però un piccolo campanello d'allarme che dimostra come questa squadra sia tutt'altro che completamente guarita e che la strada della riabilitazione sia ancora lunghissima per gli uomini di Luciano Spalletti.