Il riassunto del match tra Juventus e Milan. Piatek illude i rossoneri, Dybala e Kean li ribaltano nella ripresa. Al Diavolo manca un rigoreNell’anticipo pomeridiano della 31^ giornata di A, il Milan di Gennaro Gattuso è chiamato all’impresa: dopo due sconfitte e un pareggio messi a referto negli ultimi tre turni di campionato, i rossoneri devono reagire davanti al miglior team italiano degli ultimi otto anni, la Juventus di Massimiliano Allegri. Per farlo, il tecnico meneghino torna al collaudato 4-3-3: a difendere Reina sono Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez; al centrocampo, Kessié, Bakayoko e Calhanoglu devono garantire la giusta copertura e, nel contempo, fare da raccordo con il reparto d’attacco formato da Suso, Piatek e Borini. La Vecchia Signora, davanti al proprio pubblico, ha l’occasione di accorciare ulteriormente la forbice che la divide dall’ottavo scudetto consecutivo. Allegri dispone i suoi con un 3-5-2- formato in retroguardia da De Sciglio, Rugani e Bonucci, Spinazzola, Bernardeschi, Emre Can, Bentancur e Alex Sandro nella zona nevralgica del campo, Dybala e Mandzukic nel comparto offensivo. Fabbri dà il via al match, che si mostra bello e frizzante specie nella sua fase iniziale. I padroni di casa partono forte, ma è il Milan a costruire dopo una manciata di secondi la prima palla gol: al 2’, la ripartenza del Diavolo portata avanti dalla galoppata di Kessié trova sbocco sulla destra nel sinistro di Suso, bravo a rientrare e pennellare sul secondo palo una traiettoria al bacio sprecata stranamente da Piatek. Il polacco, infatti, dopo la lettura sbagliata di Rugani, sbaglia clamorosamente il colpo di testa, indirizzando sul fondo la sfera. La personalità dei rossoneri è il vero fattore della gara. Al 25’, Allegri si vede costretto a operare il primo cambio: fuori Can - non al meglio dopo un contrasto a centrocampo con Kessié -, dentro Khedira. Cinque minuti più tardi, sono ancora gli ospiti ad andare vicini al vantaggio. Suso premia l’inserimento in area di Kessié, ma l’ivoriano calcia il pallone di destro senza inquadrare la porta avversaria. Al 35’, Alex Sandro deve immolarsi sul cross di Calhanoglu per sventare la minaccia, ma l’intervento in scivolata del terzino brasiliano è scomposto: la palla viene deviata in angolo dal gomito del numero 12 di Catanduva. Per regolamento il rigore è netto, ma Fabbri, dopo il silent check col Var e la revisione dell’azione al monitor, conferma inspiegabilmente quanto decretato in precedenza: è semplice angolo in favore del Milan. Il team di Gattuso, tuttavia, è vivo e al 39’ sblocca meritatamente il match con il suo cecchino: la palla recuperata da Bakayoko sul pressing alto su Bentancur viene tradotta dallo stesso gigante francese in un assist perfetto per Piatek, che controlla d’esterno e trafigge Szczesny per il meritato 1-0 rossonero. Gli ultimi minuti del primo tempo sono di colore bianconera. L’ammonizione di Bernardeschi per un brutto fallo da dietro su Borini precede i tentativi di Mandzukic e Dybala di riequilibrare l’incontro: se Reina deve impegnarsi per dire di no alla rovesciata del croato, lo stesso portiere ex-Napoli para facilmente la conclusione dell’argentino poco prima del duplice fischio di Fabbri.La seconda frazione di gara si apre sullo stesso copione di quella iniziale: al 51’, Suso di tacco lancia Calabria, che vede Piatek staccarsi bene dalla retroguardia juventina e lo serve con un pallone arretrato intelligente. Il destro di prima intenzione del bomber ex-Genoa viene letto in anticipo da Szczesny, che si fa trovare pronto sul primo palo. Al 59’, il colpo di testa di Bakayoko è troppo lento per impensierire il portiere rivale. I ragazzi di Allegri hanno bisogno di un episodio per tornare in partita. Detto-fatto. Al 60’, Dybala ringrazia Musacchio per l’eccessiva irruenza apportata a contrasto. Per Fabbri non ci sono dubbi: giallo per il difensore e rigore! Dal dischetto, il 10 argentino è glaciale nello spiazzare Reina per l’1-1 zebrato. Tra il 61’ e il 66’, Allegri richiama in panchina Spinazzola e Dybala e manda in campo Pjanic e Kean per dare un ulteriore svolta alla gara, ma è il Milan a continuare a rendersi pericoloso dalle parti di Szczesny con Borini e Calhanoglu, le cui conclusioni, però, accarezzano solo l’esterno della rete avversaria. Al 71’, a rispondere all’ottima azione offensiva di Piatek è il neo entrato Kean che, dopo la sponda involontaria di Mandzukic fallisce clamorosamente un rigore in movimento sparando alto sulla traversa la sfera. Al 76’, Castillejo prende il posto di Suso. Pochi secondi più tardi, grave è l’errore di Fabbri nel mostrare il giallo a Calhanoglu per gioco pericoloso inesistente nei confronti di Bernardeschi. La Juventus avanza il proprio baricentro e al 79’ Alex Sandro sfiora di testa il 2-1 sul traversone dalla destra di Pjanic. Tre giri d’orologio dopo, Bernardeschi salta Romagnoli in velocità ma calcia alto da ottima posizione. Passano appena due minuti e la formazione di Allegri ribalta la partita: tutto parte dall’ottima interdizione di Pjanic, che stoppa la fase di costruzione da dietro del Milan e serve bene Kean, il quale controlla e incrocia alla grande di destro per la gioia incontenibile di tutti i supporter bianconeri. L’attaccante classe 2000 si conferma un cecchino infallibile sotto porta e porta a 4 i gol personali con la maglia juventina. Gattuso non ci sta e opta per il secondo cambio del match: dentro Cutrone al posto di Calabria. L’ultima occasione per i meneghini è sul doppio sinistro di Calhanoglu. Se il primo tentativo del turco viene ribattuto in un primo momento dalla retroguardia rivale, il secondo è parato a terra da Szczesny. L’ammonizione del nervoso Mandzukic chiude definitivamente la partita. La Juventus piega il Milan 2-1, balzando a quota 84 punti in classifica. Il Diavolo, per rimanere solo al 4° in graduatoria, deve sperare che l'Atalanta non conquisti il bottino pieno domani a San Siro contro l'Inter , ma Gattuso può sicuramente essere fiero per l’ottima prestazione mostrata dai suoi contro la squadra più forte d’Italia.
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