L'ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi, si è letteralmente sfogato su Calciopoli dopo le parole al veleno rilasciate sui bianconeri da parte di Javier Zanetti, durante il Festival dello Sport di Trento. Parole di fuoco quelle di Moggi, le quali stanno facendo discutere sul web. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni rilasciate durante la sua ultima apparizione a Juventibus Live, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:

“Parlare male della Juve è diventata una moda, ci sono dei momenti in cui dobbiamo prestare la massima attenzione. Zanetti al Festival di Trento ha detto ‘adesso ho capito perché abbiamo perso il campionato nel 1997-98’, voleva dire che la Juventus lo aveva rubato come al solito nell’era Calciopoli. Adesso dico una cosa: quando mi sono trovato a Milano in Tribunale presso la Corte d’Appello di Milano e c’era Zanetti e Moratti a fare da testimoni, tutti e due hanno detto che avrebbero preferito che il figlio di Facchetti…è inutile che mi diciate che non si può parlare dei morti. Qui bisogna parlarne perché sennò fanno morire anche lui. Questi signori - afferma Moggi - dissero che era preferibile che Gianfelice Facchetti non facesse nulla, anche perché aveva torto marcio. Purtroppo le intercettazioni fanno da testimone. Se volete vi faccio vedere pure la prima pagina della sentenza della Corte d’Appello di Milano 21-66 in cui dice che ‘Facchetti faceva lobbing con gli arbitri’. Addirittura aggiunge che Palazzi disse a un certo punto che l’Inter era la società che rischiava più di tutti per il comportamento illegale del suo presidente. Ancora questi…noi non diciamo niente di una partita come quella contro la Salernitana, nel quale la Juventus aveva giocato male ma aveva vinto. Non fanno pure reclamo per vizio tecnico, quando lo era. Non hanno fatto reclamo per la ripetizione. Abbiamo avuto il Curi, abbiamo avuto Gianni Petrucci che prima da segretario della Roma e poi da Commissario della Federazione, fece giocare Nakata che non aveva mai giocato la settimana della partita che poteva decidere il campionato. Questi rientrano sempre nel clima ‘voi sapete perché non abbiamo vinto il campionato’. Non lo hanno vinto perché erano meno forti di noi. Vorrei sapere a che titolo lo dicono. La partita la stavamo vincendo per 1-0 (Juve-Inter 1997/98, ndr), e se non vado errato, il campionato vedeva la Juventus prima in classifica con 1 punto di vantaggio. Questi vanno ancora a rivendicare che avrebbero vinto il campionato. Veramente non c’è più religione. La Juventus la deve finire di stare zitta. Se ne parlano tanto un po’ di ragione l’abbiamo. La Juventus è stata incolpata di quello che facevano gli altri, non di quello che faceva lei”

Zampini fa notare come l'Inter abbia perso lo Scudetto per demeriti propri il 5 maggio 2002, affermando che una "cupola" non permetterebbe ciò. Moggi a questa osservazione risponde: "Sarebbe stata una cupola di coglioni. C'è anche un'altra prova schiacciante: la questione Carraro che non voleva che retrocedessero Fiorentina e Lazio. Quando Carraro telefona, al designatore gli dice 'stai attento a ottobre del 2004. In Inter-Juventus 2-2, non devi dare favori alla Juventus'. Noi eravamo in lotta con il Milan e lui era stato presidente, evidentemente stava tendendo la mano a qualcuno e non a noi. Quando un presidente federale dice di non aiutare una squadra, sta a significare che gli vuole dare addosso, questo è il punto. Poi il signor Bergamo telefonò all'arbitro Rodomonti e gli disse 'attenzione, si fa presto a scendere e fatica a risaiire. Dunque favorisci l'Inter', perchè erano indietro. Quando si fanno certe telefonate, perchè Carraro non mi telefona? Hanno detto che la Juventus condizionava i campionati! Lui li condizionava, non noi. Siccome ci sono le intercettazioni, non querela perchè sennò farebbe la fine del figlio di Facchetti e con lui tanti altri. Noi - conclude Moggi - avevamo contro il presidente del CONI, i designatori ecc". 

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