Pensieri, strani, dopo una notte in bianco:se vince Trump perde il basket ? D'istinto, mi vien da dire, se vince Trump perde lo sport, perchè il presidente Usa ancora in carica  è una delle persone meno sportive che si possa conoscere, sinistramente simili a personaggi pubblici che, in Italia, si sono impegnati, senza trovare opposizione, a demolire il valore dello sport. Tutto lo sport, dalla A alla Z: senza banalizzare la questione, sarebbe stato bello leggere in questi giorni slogan tipo Sport lives matter, o anche Sport live matter perchè le vite degli sportivi valgono come quelle degli altri, e una vita sportiva vale come buon esempio, per rispetto delle regole e rispetto degli avversari, e pure come forma di difesa preventiva in ambito salute.

Barack Obama uno di noi

Purtroppo, bisogna ricononoscere che un problema attuale è saper conoscere i nemici, semza essere capaci di sviluppare una strategia di oppozione, e di non riconoscere gli amici. Abbiamo avuto per otto anni alla Casa Bianca uno di noi, e non ce ne siamo quasi accorti. A Washington Barack Obama si era fatto costruire un campetto nel giardino della White House, e all'epoca del G7 all'Aquila Meneghin si era dato da fare per garantire all'illustre ospite un canestro anche in quella residenza temporanea. Nella foto qui sembra che corregga l'impostazione di Steph Curry: non un atto di superbia, la dimostrazione di una competenza riconosciuta anche da una stella come il giocatore dei Warriors, uno dei tanti che alla Casa Bianca ci andava volentieri a parlare con Obama tanto quanto se ne stava alla larga con Trump. C'è un libro, The audacity of hoops, di Alexander Wolff, che racconta questi anni come una cavalcata originale alla conquista dei palazzi del potere. Il racconto diventa, nella traduzione italiana, il riassunto di anni in cui abbiamo perso ogni tipo di relazione, ogni attenzione. Per dire: lo sappiamo che Alessandro Borghese, una delle star assolute della tv di casa nostra, era un giocatore di basket ? Carl Brave, all'anagrafe Carlo Coraggio, ha appena scritto una canzone dedicata al basket: ne avete mai sentito parlare sotto canestro ? La Diadora ha una campagna pubblicitaria in corso in cui dice: "Il 10 ottobre 1984 la MI Basket debutta sul parquet delPalasport di San Siro. Oggi è ancora sulla scena, dentro e fuori dal campo". Nel frattempo, in 36 anni, è crollato il palazzone di San Siro, che era casa nostra,; abbiamo già rispedito al mittente con tante pernacchie la lettera di Messina che era una chiamata a una basket action.

The audacity of hoops

Durante la campgna elettorale, Obama è tornato in campo per Biden. Vedremo poi se il suo canestro da tre che ha fatto il giro del mondo è stato il jolly decisivo. Intanto non sarebbe male leggere il libro di Wolff per imparare la lezione e capire quello che abbiamo perso e stiamo perdendo. Barack è un baby boomers, la prima generazione che ha continuato a giocare a basket anche a trenta, quaranta, cinquata anni. Il network dei playground, i gruppi dei campetti sono diventati alleanze importanti quando si è trattato di applicare le regole del gioco di squadra anche ai più alti livelli istituzionali. Da noi, nessuno piange per il basket minore, e lo diciamo da giorni, mesi ormai, e si parla generalmente delle categorie giovanili. Ma dovremmo piangere allo stesso modo modo, e forse di più, per il lockdown inflitto ai campionati master: non conosciamo chi gioca a basket, dunque non riconosciamo i più bravi tra noi alla maniera in cui OBama ha scelto, basandosi sulle regole del playground, il ministro dell'istruzione. E così ci perde il basket, tutto: ripartire sarà difficile. Come vincere le lezioni Usa. E senza avere il potere per pensare di bloccarle.

Kobe Bryant torna domani

1 Non volevo farlo stare troppo vicino a Trump. 2 Sono in castigo. L'altro giorno presentando il suo libro, Magico Basket Camp.in trance da lettore, e da baskettaro, ho parlato del libro scritto da Magic. Doppio fallo: contro Kobe e contro Magic. Un tirno di penalità lo merito tutto.

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