La Lazio sbatte su Donnarumma. La finalista verrà decisa a San Siro
Il riassunto della semifinale d'andata di Coppa Italia tra Lazio e Milan. Acerbi doma Piatek, le aquile creano ma non concretizzano: 0-0. Diavolo scaricoDopo aver battuto rispettivamente Inter e Napoli nei quarti di finale, nella sera del martedì, all’Olimpico, Lazio e Milan si sfidano nel primo atto della semifinale di Coppa Italia. I biancocelesti, reduci da tre sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League, non vivono di certo il proprio miglior periodo: Inzaghi, infatti, oltre a dover rimotivare i suoi giocatori, deve fare i conti con una coperta difensiva cortissima a causa della squalifica di Radu, dell’infortunio di Wallace e dei recentissimi recuperi di Luiz Felipe e Bastos dopo i relativi infortuni. Proprio l’angolano è chiamato a comporre una difesa - davanti a Strakosha - a tre assieme ad Acerbi e Patric; il robusto centrocampo formato da Romulo, Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic e Lulic deve, invece, fare da supporto all’attacco dato sviluppato sulla velocità di Correa e sul cinismo di Ciro Immobile. Dall’altra parte, Gennaro Gattuso, dopo ben sette risultati utili consecutivi messi a referto dai suoi, può beneficiare di una rosa quasi interamente disponibile grazie anche ai rientri in gruppo di Caldara, Zapata e Biglia (quest’ultimo già impiegato nei minuti finali del match disputato venerdì scorso contro l’Empoli). La formazione anti-Lazio decisa dal tecnico dei meneghini è composta da: Donnarumma tra i pali, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Laxalt in difesa, Kessié, Bakayoko e Paquetà nella zona nevralgica del campo, Suso, Borini e l’indomabile Piatek in attacco. L’arbitro Orsato dà il via ad un incontro che stenta a decollare: la prima fase di studio dei due team è, infatti, seguita da un lungo possesso palla del Milan, bravo a far girare a vuoto gli avversari da una parte all’altra del campo nonostante una pericolosità praticamente nulla dalle parti di Strakosha. A brillare nei 24 giri d’orologio iniziali del match sono i centrali Francesco Acerbi e Alessio Romagnoli, puntuali sia nel neutralizzare i rispettivi rivali Piatek e Immobile, sia nel governare gli interi reparti difensivi di ambedue le rose. Al 25’, è la Lazio ad andare vicina al gol con Patric, il quale sfrutta bene l’insolito errore in fase di costruzione di Suso per avvicinarsi pericolosamente verso la porta rossonera e per calciare di destro una palla velenosa che si perde fuori per questione di centimetri. Due minuti più tardi, i padroni di casa passerebbero in vantaggio se Immobile, tutto solo nel cuore dell’area di rigore meneghina, non fallisse clamorosamente un rigore in movimento indirizzando la sfera sul fondo per l’incredulità di Inzaghi e dell’intero pubblico biancoceleste presente sugli spalti. L’uscita dal campo al 28’ dell’infortunato Kessié e la conseguente entrata di Calhanoglu non porta ai risultati sperati: il Milan perde terreno e per ritrovarsi in parità al termine del primo tempo deve ringraziare gli errori in fase offensiva di Milinkovic-Savic e Leiva assieme all’attenzione di Gianluigi Donnarumma. Nella seconda frazione di gara il copione non cambia. Lo squillo iniziale di Piatek ben sventato dalla provvidenziale chiusura in angolo di Patric è il preludio a un susseguirsi di azioni pericolose biancocelesti: al 66’, il destro dalla tre quarti di Milinkovic-Savic viene ben neutralizzato da Donnarumma, mentre un minuto più tardi è Correa a creare scompiglio nella retroguardia meneghina con un’azione personale offuscata da un destro a giro troppo debole per impensierire il numero 99 rossonero. Gli allenatori decidono di spedire in campo forze fresche: se, da una parte, Castillejo prende il posto di un abulico Suso, Luis Alberto, dall’altra, subentra a Parolo. Patric, Calabria e Donnarumma si aggiungono a Parolo e Romagnoli sul taccuino degli ammoniti di Orsato. All’80’, il palo e il seguente fuorigioco segnalato dal guardalinee fermano Immobile graziando il Milan davanti all’incredulità dei supporter laziali e alla felicità di quelli rossoneri. Le successive sostituzioni di Immobile per Caicedo, Paquetà per Biglia e Romulo per Marusic non cambiano l’andamento del primo atto della semifinale di Coppa Italia, che finisce a secco di reti rimandando la qualificazione per la finale al prossimo 24 aprile.
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