Robinho, il ministro: "Prigione, subito. Nessuno stupratore può essere applaudito"
L'ex giocatore del Milan è stato condannato a nove anni per violenza sessuale avvenuta nel 2013
Non un periodo felice per Robinho. L'ex giocatore del Milan è stato condannato a nove anni per violenza sessuale avvenuta nel 2013. Proprio adesso che il giocatore si era prefissato di far bene essendo tornato a casa, al Santos. Stiamo parlando di un fatto avvenuto il 22 gennaio del 2013 quando, in un noto locale in zona Bicocca, il giocatore avrebbe abusato sessualmente di una ragazza di origini albanesi (all’epoca 22enne) insieme ad altre 5 persone.
Ovviamente, venuto a conoscenza dei fatti e della situazione, il club brasiliano ha deciso di sospendere il contratto del verdeoro. Seppur lui si professi innocente, secondo il ministro dei diritti umani, della famiglia e delle donne, Damares Alves, le prove sono schiaccianti (si parla di intercettazioni telefoniche). Queste le parole della donna:
“Prigione, subito. Non ho altre parole da aggiungere. So che c’è ancora un appello, ma adesso c’è anche un audio. Di cosa abbiamo bisogno ancora? Prigione. Nessuno stupratore può essere applaudito. So che c’è ancora un appello, ma penso che sia tutto molto chiaro. Vedendo le trascrizioni di ciò che è avvenuto mi ha provocato nausea e voglia di vomitare. È stato molto brutto aver letto quello che ho letto, soprattutto da un calciatore come lui. Parliamo di un crimine e l’aggressore non merita alcuna considerazione. Non dobbiamo fare alcuna concessione solo perché è un giocatore. Deve scontare la sua pena, lì o qui, immediatamente”.