Torino: contro l'Inter ancora 3-4-1-2. Tornano Obi e N'Koulou
Il Torino giocherà contro la squadra allenata da Luciano Spalletti, toscano come Mazzarri, alla ricerca di conferme dopo gli ultimi risultati positivi. Il tecnico granata ha glissato sulla rincorsa europea, spostando l'attenzione sull'impegno di domani a ora di pranzo che dirà molto sul prosieguo del campionato
-di Alberto Gervasi-
Una stagione calcistica, il più delle volte, ne contiene molte altre all’interno, tutte diverse fra loro. Sta succedendo anche al Torino, che domani a ora di pranzo sfiderà l’Inter. Quella granata è una squadra che ha subito l’ennesima mutazione e che cerca conferme contro un avversario sicuramente di livello. Il mini-torneo, che sarà inaugurato con la gara di domani, e che proseguirà contro Chievo, Milan, Atalanta, Lazio, Napoli, Spal e Genoa deciderà il futuro di gran parte del gruppo di giocatori e della loro guida. Tutte le scelte dipenderanno dal risultato sportivo che verrà fuori da queste 7 partite sicuramente difficili sulla carta. I 6 punti conquistati contro Cagliari e Crotone, non due corazzate, sono serviti per ridare slancio alla squadra, oltre che morale. Alcuni giocatori sono cresciuti, altri sono ritornati sui loro livelli, e soprattutto l’attacco ha scacciato via le critiche delle giornate buie caratterizzate da sconfitte. L’Inter che arriverà domani è una squadra che, al pari dei granata, è in netta ripresa, e che tenterà di conquistare punti per rimanere con fiato sul collo della Roma terza in classifica. Luciano Spalletti, come nelle altre esperienze in panchina, sta cercando di forgiare un gruppo ristretto di giocatori, con qualche cambio fra pari ruolo e mai stravolgimenti di modulo. Il 4-2-3-1 del tecnico di Certaldo è un marchio di fabbrica sin dalla prima esperienza alla guida della Roma, con le 11 vittorie consecutive in campionato.La difesa, dopo qualche esperimento iniziale, è la solita da tanto tempo, a “tre e mezzo”, con Cancelo libero di avanzare e D’Ambrosio che si allinea ai centrali Skriniar e Miranda per coprire gli spazi. È a centrocampo, invece, che l’allenatore ha mischiato le carte nell’ultimo periodo, trovando la miscela giusta: fuori Vecino e Borja Valero, titolarissimi a inizio stagione, dentro Gagliardini e soprattutto Brozovic, abile in costruzione e negli inserimenti. A differenza della scorsa stagione a Roma, l’attacco interista ha un trequartista puro come Rafinha, diverso e meno eclettico di Nainggolan, e un esterno destro puro come Candreva, nemmeno assimilabile all’egiziano Salah che a Roma giocava nella stessa posizione ma con piede invertito. Qualche piccolo aggiustamento, quindi, ma in sostanza è sempre lo stesso quadro tattico, che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-1-1 con Perisic e Candreva che si allineano ai mediani di centrocampo e il solo Rafinha a suggerire per Icardi. I neroazzurri sono una squadra che tende a imporre il proprio gioco con una manovra avvolgente che gli vale il primato per gol di testa e legni colpiti, oltre a quello più prestigioso di squadra che corre di più in serie A. Nonostante l’Inter statisticamente abbia conquistato ottimi risultati contro squadre schierate con la difesa a 3, Walter Mazzarri non dovrebbe cambiare: nel 3-4-1-2 delle ultime prestazioni, davanti a Sirigu la difesa vedrà il rientro di N’Koulou che si accomoderà sul centro destra, con Burdisso e Moretti a completare il trio. De Silvestri e Ansaldi larghi a centrocampo, Baselli e Obi in mezzo, vista anche la squalifica di Rincon. Ljajic a sostegno di Iago Falque e Belotti, anche se il modulo potrebbe variare con l’allargamento del serbo e il passaggio al 3-4-3. La giusta ricetta potrebbe essere quella del pressing e successive ripartenze, con verticalizzazioni improvvise e cambi di campo a beneficio degli esterni di centrocampo. Probabile Formazione (3-4-1-2): Sirigu; N’Koulou, Burdisso, Moretti; De Silvestri, Baselli, Obi, Ansaldi; Ljajic; Iago Falque, Belotti. All. Walter Mazzarri.
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