Ravezzani: "Conte? L'ossessione di vincere gli fa vedere fantasmi ovunque"
Il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, ha criticato l'approccio di Antonio Conte dopo l'intervista di oggi.
Nel corso di un'intervista esclusiva a TMW Radio, il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, ha espresso le sue opinioni sulla situazione attuale di Antonio Conte, definendolo ossessionato dalla vittoria e visionario in modo eccessivo.
L'ossessione di vincere di Conte
Durante la trasmissione Maracanà, Ravezzani ha condiviso la sua prospettiva sulla condizione mentale di Conte, affermando: "Ci siamo giocati anche lui (ride, ndr). Però mi dispiace questa ossessione di vincere che gli fa vedere fantasmi ovunque. Ha commesso una serie di clamorosi errori, fagocitato da questa fame ossessiva di vittoria, pensavo che questi errori lo avessero fatto ravvedere."
Ravezzani ha paragonato Conte a José Mourinho, sostenendo che entrambi sembrano essere allenatori fuori registro. Ha sottolineato gli errori di Conte con Juventus, Inter e Tottenham, suggerendo che avrebbero dovuto farlo riflettere sul suo approccio.
"L'intervista di oggi di Conte fa capire che è incompatibile con le italiane a cui è stato accostato. Se dice che è ossessionato dalla vittoria e ti presenti con queste credenziali o sei il Real o metti paura a una dirigenza."
Secondo Ravezzani, Conte non ha mai allenato una "big" vera per diverse ragioni, tra cui la mancanza di successo in Europa e un atteggiamento supponente che allontana le dirigenze strutturate.
"Non è mai andato in una big vera per diversi motivi: non ha mai vinto niente in Europa e poi è uno che si presenta con una tale dose di supponenza che un club strutturato lo tiene a distanza. Ha poi una serie di esoneri complicati. Lui può solo andare in un club reduce da un fallimento, vedi la Juve, l'Inter. Per me non ha capito nulla, doveva essere più umile. Se arrivi a dire quelle frasi e sono un presidente che vuole crescere in maniera armonica come deve fare un club italiano non lo scelgo. A meno che non sono un presidente alla canna del gas. E' andato via sbattendo le porte in club con dirigenze estremamente attente. Non è quello che ha sbattuto le porte a presidenze complicate, ma è entrato in collisione con la Juve di Marotta, con l'Inter sempre di Marotta, con il Tottenham che non è un magia-allenatori".
LEGGI ANCHE: Damascelli: "Juventus, c'è una deficienza evidente. Giuntoli non lavora bene con Allegri"