Il riassunto del recupero della prima giornata tra Milan e Genoa. Suso apre le marcature al 4'. Romagnoli prima regala la parità al Grifone e poi lo abbatte Nel mercoledì di Halloween, il San Siro rossonero ospita, in quello che è il recupero della prima giornata di campionato, il Genoa di Ivan Jurić, 11° in A e reduce da due pareggi consecutivi contro Juventus e Udinese. Il Milan di Gennaro Gattuso, contro i liguri, è chiamato a far bene e per dare continuità di prestazione e risultato dopo la vittoria in volata messa a referto domenica contro la Samp e per soddisfare la sete del 4° posto in graduatoria, distante appena 3 lunghezze. L’allenatore dei meneghini, contro il Grifone, decide di cambiare qualcosa nel proprio undici titolare, disponendo, in campo, pedine da recuperare quanto prima in una rosa piuttosto corta dati gli infortuni di Caldara, Calabria e Bonaventura. E allora via al 3-5-2, con Bakayoko al posto di Biglia e Calhanoglu sulla tre quarti a rifornimento dei due attaccanti Cutrone e Higuain. La notte dell’occulto invoca a gran voce il nome del Diavolo e non è un caso che quest’ultimo risponda con rabbia dopo appena quattro giri d’orologio. A far le veci dell’Inferno rossonero sul terreno di gioco è Suso. L’esterno spagnolo, dopo uno scambio ravvicinato con Calhanoglu, conferma l’ottimo momento di forma saltando secco Mazzitelli con il solito movimento a rientrare da sinistra a destra e lasciando partire, subito dopo, un missile imparabile per il portiere avversario. L’1-0 rossonero altro non fa che addormentare, sin da subito, il ritmo del match, rivitalizzato, per i padroni di casa, al 9’ da Cutrone - decisamente più cattivo nello staccarsi dalla linea difensiva rossoblu che nel calciare verso la porta rivale - e al 18’ da Kessie - puntuale nel sovrapporsi in area come un treno e nel ricevere palla da Suso prima di scagliare una conclusione che, però, bacia solo l’esterno della rete -. Dopo un batti e ribatti di possessi palla innocui e spesso ridondanti nella fase centrale del primo tempo, è il Genoa a sfiorare più volte il pari a ridosso del duplice fischio arbitrale: al 40’, infatti, Biraschi supera di forza Laxalt sulla corsia di destra e lascia partire un cross velenosissimo per la testa di Piatek; il polacco non arriva per un soffio all’appuntamento con la sfera e recrimina invano un fallo in area da parte di Kessie. Dieci secondi più tardi è Romulo a tentare maggior fortuna con un colpo di testa impreciso sul cross dalla sinistra di Bessa. Ad animare San Siro si aggiungono anche le disattenzioni difensive di Donnarumma e Bakayoko: i due rischiano per ben due volte consecutive di combinare un’incredibile frittata cercando di giocare la palla da dietro e cedendola agli avversari. A ridare tranquillità a tutti è il fischietto di Fabrizio Pasqua, che, dopo 45 minuti esatti manda le formazioni negli spogliatoi a prendere un tè caldo.Nella ripresa è Higuain a suonare la carica per il Milan: al 46’ l’argentino cerca la via del gol con un destro dalla tre quarti che quasi sorprende Radu dopo la temibile deviazione di Criscito. Per un Pipita che si accende, però, c’è un Bakayoko che spegne l’entusiasmo. Al 56’, infatti, il centrocampista francese decide inspiegabilmente di palleggiare in area un pallone da spazzare via, facendolo carambolare sui piedi di Rodriguez e regalandolo, pertanto, a Kouame. L’ivoriano è tanto bravo a crederci quanto fortunato a trovare il pari grazie alla netta deviazione di Alessio Romagnoli. L’1-1 del Grifone altro non fa che risvegliare il Diavolo, costretto, tuttavia, a sbattere per ben due volte sulle parate decisive di Radu: la prima al 64’, a sventare in angolo un destro incrociato pazzesco di Higuain, la seconda, cinque minuti più tardi, a schiaffeggiare la conclusione da distanza ravvicinata di Kessie. Gattuso corre ai ripari, inserendo Abate al posto di un Laxalt mai in partita e riportando a 4 una difesa più volte sotto pressione a causa delle accelerazioni di Kouame. Il Milan continua a cercare disperatamente la vittoria: se Calhanoglu e Kessie peccano di precisione nel cercare la porta avversaria, Suso, invece, riesce a trovare il secondo palo, all’81’, con un sinistro chirurgico respinto da un attentissimo Radu. Dall’altra parte, la risposta di Lazovic letta alla grandissima da Donnarumma è un acuto solitario rispetto al monologo offensivo dei padroni di casa, i quali vengono premiati al 91’ dall’inspiegabile uscita alla superman del portiere avversario sull’innocua palla buttata in the box da Abate. Il primo ad arrivare sulla sfera mal rinviata di pugno da Radu è, infatti, il Alessio Romagnoli che, con un sinistro al volo di rara precisione, insacca di pallonetto il definitivo 2-1 rossonero. Il triplice fischio finale aumenta i decibel di un San Siro in putiferio per i propri vittoriosi beniamini, capaci di raggiungere il 4° posto con una vittoria all’ultimo respiro su un Genoa bello ma sfortunato.
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