Fonseca, hai realmente il Milan in pugno? La questione dei rigori fa discutere
La partita di domenica sera contro la Fiorentina ha sollevato numerosi interrogativi su quanta presa ci sia tra il tecnico e lo spogliatoio rossonero
C'è qualcosa che non quadra per quanto riguarda il Milan e il suo rapporto con i calci di rigore. Sbagliarli è umano, è facente parte del gioco ed è un'eventualità che deve essere tenuti in considerazione anche dai rigoristi più precisi ed efficienti. Ma un conto è sbagliare un singolo rigore, un altro è fare saltare per aria quelle che dovrebbero essere le gerarchie dei rigoristi, creando una confusione non necessaria.
Le gerarchie dei rigoristi non esistono per una mera questione di simpatie personali di un allenatore (in questo caso specifico, Paulo Fonseca), bensì per massimizzare la probabilità di realizzazione della massima punizione. È per questo motivo che l'Inter si affida per larga parte ad un rigorista come Hakan Calhanoglu piuttosto che al suo capitano Lautaro Martinez, perché il turco risulta molto più affidabile dagli 11 metri.
Alla luce di tutto ciò, come ci si può spiegare allora il fatto che per due volte consecutive non sia stato Christian Pulisic a prendersi la responsabilità di entrambi i rigori conquistati dal Milan? C'è qualcosa che non è stato comunicato tra i giocatori e Fonseca?
In linea teorica, il rigorista designato sarebbe Pulisic, eppure…
Alla luce di quelle che sono le sue cifre realizzative negli undici metri (10/10 in carriera) e dei demeriti di altri rigoristi come Theo Hernandez, non ci si spiega come sia stato possibile che non sia stato proprio Christian Pulisic ad avere la responsabilità di calciare entrambi i rigori.
In una situazione specifica, si è proprio visto un giocatore - nello specifico Tammy Abraham - che toglie la palla dalle mani di Pulisic, che pure si sentiva pronto per andare dagli undici metri. Non ci si deve inoltre dimenticare del fatto che ad oggi Captain America è in condizioni fisiche e mentali a dir poco spaziali e difficilmente avrebbe sbagliato dagli undici metri.
Si è venuta invece a creare una situazione che ha del grottesco, con le gerarchie dei rigoristi che sono andate a farsi benedire a favore di uno scenario che sembra tutt'altro che roseo all'interno dello spogliatoio rossonero, all'interno del quale, almeno sulla base di speculazioni tutt'altro che irrealistiche e campate per aria, a regnare sovrano è il caos e la poca comunione di intenti.
È una situazione decisamente delicata, che pone numerosi interrogativi su quanta presa possa realmente avere Paulo Fonseca all'interno dell'ambiente rossonero.
Fonseca stesso non riusciva a darsi una spiegazione
A peggiorare la situazione sono state le dichiarazioni di Paulo Fonseca, dal quale emerge in maniera evidente l'idea stessa che il tecnico portoghese possa non essere riuscito ad avere una reale presa all'interno dell'ambiente del Milan.
Com'è possibile che il tecnico di una delle principali squadre della Serie A non sia stato interpellato per quelle che sono decisioni così importanti nell'economia di una partita? E soprattutto, Fonseca li ha realmente strigliati tra primo e secondo tempo per questa scelta sconsiderata di cambiare in corso d'opera i rigoristi?
Se nemmeno Fonseca, che è l'allenatore, sapeva che Theo Hernandez e Tammy Abraham si sarebbero schiantati dal dischetto per una mera scelta personale, come ci si può immaginare che il tecnico portoghese possa avere un minimo di carisma per guidare tutti questi galli all'interno del pollaio?