Andrea Agnelli rompe il silenzio: "Non ho puntato una pistola a nessuno. Resto convinto che..."
Dopo mesi di silicone Andrea Agnelli ha rilasciato un'intervista sulla Superlega, FPF, Juventus, CR7 e plusvalenze
La scorsa stagione per la Juventus non è stata una delle migliori sia sul campo sia sul fronte giudiziario. In un' intervista al Financial Times per Andrea Agnelli, la prima dopo il caos Superlega e l'addio alla Juventus per il caos plusvalenze, con le prime parole dedicate proprio al progetto del nuovo campionato europeo nato e morto nel giro di 48 ore, visto che alcuni club hanno prima aderito e poi si sono tirati indietro:
"Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno. Hanno firmato tutti liberamente. Alcuni erano più coscienti. Ma hanno firmato tutti liberamente".
Andrea Agnelli sul Fair Play Finanziario
"Questa è stata una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere: instabilità finanziaria, sostenibilità finanziaria, polarizzazione".
Il rapporto con Ceferin potrà essere ricostruito?
"La mia sensazione è che il tempo sia un gentiluomo. E le cose probabilmente, si spera, prima o poi andranno bene. In caso contrario, ancora una volta, la mia coscienza è super pulita".
Ingaggiare Ronaldo fu un errore?
"È stata una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia, è un'altra storia".
Andrea Agnelli sul caso plusvalenze
L'ex Presidente Andrea Agnelli è poi tornato a parlare del caso plusvalenze che alla Juventus lo scorso campionato è costato molto caro, dopo la stangata dei punti in Serie A:
Il caso plusvalenze?
"Resto convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari".
Il problema finanziario nel calcio esiste?
"Da quando si è trasformato da gioco in business, il calcio non ha evoluto la sua governance per governare il business. È giusto dire che la maggior parte dei club perde soldi. Sì? O siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza".
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