Juventus, qual è il vero Locatelli? Dall'exploit con De Zerbi alle difficoltà con Allegri
Il classe 1998 è un lontano parente del giocatore ammirato al Sassuolo con De Zerbi e all'Europeo con Mancini: quali possono essere i motivi?
Dopo l'Europeo vinto con l'Italia di Mancini era lecito aspettarsi che la carriera di Manuel Locatelli potesse fare definitivamente il salto di qualità: la chiamata della Juventus andava decisamente in questa direzione, tuttavia il suo rendimento per il momento non sta rispettando le aspettative, che erano però decisamente alte.
Il centrocampista è sbocciato sotto la guida di Roberto De Zerbi, che ormai è sulla bocca di tutti, rendendolo uno dei profili più richiesti sul mercato. Ad accaparrarselo è stata la Juventus di Allegri, ma fin qui ha dimostrato solamente a tratti il suo valore. Infatti durante la sua permanenza in Emilia con la maglia del Sassuolo aveva messo in mostra un' ottima qualità nel gestire il pallone e degli eccellenti tempi di inserimento.
In maglia bianconera ha alternato prestazioni di livello ad altre meno brillanti, opache, venendo spesso criticato. Tuttavia una delle motivazioni potrebbe essere dettata dalla sua posizione in campo.
L'utilizzo da mezzala in Nazionale e la posizione al Sassuolo
Nello scacchiere degli azzurri di Roberto Mancini infatti l'ex Milan è stato impiegato anche come mezzala sinistra, con Jorginho regista basso e Barella mezzala destra. I tifosi hanno ancora negli occhi l'exploit nella notte di Italia Svizzera 3-0 con doppietta dello stesso Locatelli, che hanno messo in risalto le qualità balistiche del centrocampista classe 1998.
Nel Sassuolo invece molto spesso veniva schierato centrocampista centrale nel 4-2-3-1 di Roberto De Zerbi, affiancato da un altro centrocampista talvolta di copertura, come Obiang. Diversa invece la posizione nei bianconeri di Allegri, dal momento che sta giocando davanti la difesa con ai suoi lati due mezzali di grande corsa ed inserimento come Rabiot e Mckennie.
Regista o mezzala? Numeri a confronto
Per capire meglio vengono in aiuto i numeri. Infatti abbiamo preso in considerazione i numeri riportati dal centrocampista bianconero in entrambe le posizioni. Il responso di questa analisi è che giocando da mezzala il numero cinque della Juventus incide maggiormente anche negli ultimi metri. Infatti 225 volte è stato utilizzato davanti la difesa mettendo a referto 12 gol e 17 assist, mentre è stato utilizzato mezzala 76 volte segnando 6 reti e fornendo 9 assist.
Lecito dire che in proiezione con lo stesso numero di partite le statistiche potrebbero essere migliori qualora venisse impiegato come mezzala. Importante sottolineare che decisivi sono i sistemi di gioco e i modi di giocare delle squadre: l'Italia di Mancini e il Sassuolo di De Zerbi esaltavano un tipo di gioco improntato sul possesso palla e il dominio del campo, diverso dal tipo di calcio che propone la Juventus di Massimiliano Allegri.
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