Raffica di gol nel decimo giorno mondiale. Il Belgio dà spettacolo contro la Tunisia e stacca il pass per gli ottavi. Il Messico vola al primo posto del gruppo F, Kross tiene a galla la Germania.

-di Luca Nigro-

Ci sono voluti ben nove giorni, ma alla fine i gol sono arrivati e il Mondiale inizia a vivere anche di spettacolo. La decima giornata sotto il cielo di Russia, oltre al sole e le stelle, ha portato raffiche di gol, ben 13, e soprattutto i primi verdetti nel gruppo G: Belgio agli ottavi, Tunisia ai saluti. Nel gruppo F, domina il Messico a punteggio pieno, la Germania in dieci ribalta la Svezia in pieno recupero dopo aver fatto un viaggio di andata e ritorno all’Inferno. E’ di certo il raggruppamento più avvincente perché ancora tutte in gioco, anche la Corea che nel pomeriggio sembrava spacciata.D’accordo, Panama e Tunisia magari non saranno dei test probanti, ma due indizi fanno quasi una prova: il Belgio si candida seriamente ad arrivare fino in fondo. Questo Mondiale ci ha già dimostrato che le insidie sono sempre dietro l’angolo ed è per questo che non bisogna sottovalutare le roboanti vittorie nelle prime due gare di De Bruyne e compagni, nelle quali almeno per un tempo, c’è stato equilibrio. Poi la grande qualità, soprattutto dell’attacco fiammingo, ha fatto la differenza: 8 gol fatti in due partite, con Lukaku già a quota 4 reti (due le doppiette). Poi c’è Ed Hazard, uno che ti fa stropicciare gli occhi ad ogni giocata, ad ogni gol. Dopo Panama, sotto il cielo di Mosca è toccato ad una temeraria e volitiva Tunisia cadere sotto i colpi dell’artiglieria belga. Le reti, escluso il penalty di Hazard che ha sbloccato il match, sono tutte di pregevole fattura. Quando il risultato è già in cassaforte, Martinez decide di far rifiatare i due protagonisti di giornata Lukaku e Hazard inserendo Fellaini e soprattutto Batshuayi. Proprio l’attaccante del Borussia, diventa protagonista nel finale sbagliando tre reti e siglando il quinto gol in spaccata volante. Onore alla Tunisia, le reti di Bronn e Khazri attenuano la sconfitta alle Aquile di Cartagine, ma questo Belgio è una meraviglia. Già qualificata agli ottavi, è la squadra più bella vista in questi primi dieci giorni di Russia. Nell’attesa di di avversari di pari livello per poterne valutare le reali potenzialità, giù il cappello.  BELGIO-TUNISIA 5-2 Belgio (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Boyata, Vertonghen; Meunier, Witsel, De Bruyne, Carrasco; Mertens, Lukaku (59’ Fellaini), E. Hazard (68’ Batshuayi. All. Martinez. Tunisia (4-2-3-1): Ben Moustapha; Bronn (24' Naguez), Meriah, S. Ben Youssef (42' Benalouane), Maaloul; Sassi (59’ Sliti), Skhiri; Badri, Khaoui, F. Ben Youssef; Khazri. All. Maaloul. Arbitro: Marrufo (Stati Uniti). Marcatori: 6’ rig., 51’ E. Hazard, 16’, 48’ Lukaku, 18' Bronn, 90’ Batshuayi, 93’ Khazri. Ammoniti: Sassi (T).Nella seconda gara di giornata, il Messico si conferma squadra solida battendo meritatamente anche la Corea del Sud. Dopo la Germania dunque, sotto i colpi dei ragazzi di Osorio cadono anche i coreani. Ad inizio Mondiale nessuno avrebbe mai ipotizzato un Messico così quadrato e cinico ma soprattutto a punteggio pieno dopo due gare. Lozano castigò i tedeschi, a Rostov ci pensano invece Vela su rigore e il Chicharito Hernandez (al suo 50esimo gol con la maglia della Tricolor) a stendere una Corea che ci ha messo si l’anima ma alla quale continua a mancare un vero finalizzatore. Bellissima, seppur inutile, la rete siglata nel recupero da Son: tiro a giro di sinistro che non lascia scampo ad Ochoa. L’attaccante del Tottenham si conferma la stella indiscussa degli asiatici. Certamente una magra consolazione. Adesso ai messicani servirà un pari nell’ultima gara con la Svezia per aggiudicarsi la vittoria del girone, ma per quello visto fin qui sembra una mera formalità. Per i coreani invece il sogno Mondiale è ancora possibile. Contro la Germania dovranno assolutamente vincere e sperare in una sconfitta con più di un gol della Svezia. COREA DEL SUD-MESSICO 1-2 Corea del Sud (4-4-2): Jo; Y.Lee, H.S.Jang, Y.G.Kim, M.W.Kim (79’ C.Hong); S.M.Moon (77’ W.Y.Jung), S.J.Ju (64’ S.W.Lee), S.Y.Ki, Hwang; J.S.Lee, Son. All. Taeyong.  Messico (4-3-3): Ochoa; Alvarez, Salcedo, Moreno, Gallardo; Herrera, Guardado (68’ Marquez), Layun; Vela (77’ G. Dos Santos), Lozano (71’ Corona), Hernandez. All. Osorio.  Arbitro: Mazic (Serbia). Marcatori: 26’ rig. Vela, 66’ Hernandez, 93’ Son. Ammoniti: Y.G.Kim (C), Y.Lee (C), S.W.Lee (C), W.Y.Jung (C).A Sochi la Germania piomba nel baratro dopo il gol svedese di Toivonen, rialza la testa ad inizio ripresa con Reus e al 94’ in dieci riesce a superare l’ottimo Olsen con una magia su punizione di Toni Kroos, fino a quel momento il peggiore in campo. La squadra di Low di certo non è quella di quattro anni fa ma continua ad avere nel dna l’orgoglio che l’ha sempre contraddistinta. Brutta e arruffona nel primo tempo, aiutata anche dalla premiata ditta Marciniak-Var che non concedono un rigore solare su Berg con la conseguente espulsione di Boateng, episodio che cambierà decisamente la gara. Di forza, di cuore e anche spinta dalla disperazione nella ripresa. Gli errori di Gomez e Werner sotto porta, il palo di Brandt, le parate di Olsen. Sembrava una maledizione questo Mondiale per i tedeschi. L’errore di Kroos che regala la rete alla Svezia che condanna per svariati minuti la Germania all’eliminazione. Poi il pari di Reus che riaccende la fiammella della speranza. Una fiammella che tuttavia sembra spegnersi a 8’ dal termine dopo l’espulsione di Boateng (espulso con nettissimo ritardo). I legni, le parate del portiere svedese nel finale. Germania a un passo dall’addio. Ci pensa il peggiore, Kroos, a riaccendere la passione, a rilanciare i campioni del mondo e scongiurare il “biscotto” tra messicani e svedesi. Adesso la squadra di Low si giocherà tutto contro la Corea. La Svezia paga la brutta gestione degli ultimi minuti: in superiorità numerica potevano e dovevano fare di più anche se l’episodio ad inizio gara pesa come un macigno. Adesso per Granqvist e compagni la qualificazione, che sembrava a un passo, si complica maledettamente. GERMANIA-SVEZIA 2-1 Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Rüdiger, Boateng, Hector (85’ Brandt); Rudy (31' Gündogan), Kroos; Draxler (46’ Gomez), Müller, Reus; Werner. All. Löw. Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Granqvist, Lindelof, Augustinsson; Claesson (73’ Durmaz), Larsson, Ekdal, Forsberg; Berg (90’ Thelin), Toivonen (77’ Guidetti). All. Andersson. Arbitro: Marciniak (Polonia). Marcatori: 32' Toivonen, 48’ Reus, 94’ Kroos. Ammoniti: Ekdal, Guidetti (S). Espulsi: 82’ Boateng (G) per somma di ammonizioni
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