Juventus, il padre di Gatti: "Ha da sempre avuto tanta voglia di arrivare"
Le parole del papà di Federico Gatti sulle prestazioni del figlio e sulle tappe della sua carriera
Le prestazioni di Federico Gatti stanno sorprendendo tutti, anche il padre. Intervistato da TuttoSport, Ludovico Gatti ha espresso tutta la sua felicità - mista a stupore - per il rendimento del figlio in una squadra, la Juve, che adesso può davvero ambire allo Scudetto grazie a un gruppo molto compatto e a un allenatore capace di trasformare tutte le critiche in una fonte di carica per i suoi giocatori.
“In estate abbiamo avuto offerte dalla Premier”
Durante l'intervista, il padre di Gatti ha rivelato l'interessamento di alcuni club inglesi, attratti dal temperamento e dalla garra del centrale ex Frosinone: “In estate lo volevano un paio di club inglesi: io ho sempre pensato che quello della Premier League fosse un calcio adatto a lui. Ma mio figlio la vede diversamente: ha sempre e solo voluto la Juventus. Ha fatto benissimo, non ha mai gradito i trasferimenti contro la sua volontà, come quando il Toro a 14 anni lo diede all’Alessandria e poi quando l’Alessandria non lo ha ritenuto all’altezza”.
“Il direttore Giuntoli mi lasciò di stucco”
Quando Cristiano Giuntoli ha parlato con la famiglia di Gatti per il suo rinnovo contrattuale, suo padre ammette di essere rimasto particolarmente colpito dalle sue parole: “Il direttore Giuntoli, al momento della firma del rinnovo, ha detto delle frasi che non dimenticherò mai e che mi hanno lasciato di stucco. Davanti a lui sembravo un ebete. In quel momento ho capito il senso del percorso di Federico». Chiudendo su suo figlio, Ludovico rivela di essere stato stupito dalla fame che l'attuale trascinatore bianconero ha sempre dimostrato di avere nella sua vita: "Era stufo della sua vita, non voleva accontentarsi di fare il dilettante. Per cui lavorava, giocava e dormiva: nient’altro. Non si rilassava mai, era in perenne lotta contro se stesso. Sapeva soltanto che doveva cambiare la sua vita: ci è riuscito e non posso che ammirarlo."
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