Zazzaroni tuona: "Ceferin è vergognoso, sembra una dittatura". E poi il ricordo di Gigi Riva
Il ricordo di Gigi Riva dalla penna di Zazzaroni, le dimissioni di Boban e la frecciata a Ceferin
Il noto giornalista Ivan Zazzaroni dalle pagine de Il Corriere dello Sport nel quale è il Direttore, ha parlato di vari temi. Uno fra tutti la morte di Gigi Riva che ci ha lasciati pochi giorni fa.
Zazzaroni su Ceferin
Ivan Zazzaroni e il duro attacco al Presidente dell'UEFA, Ceferin:
Ceferin? È vergognoso, sembra una dittatura. Nei primi anni c'era anche Andrea Agnelli che faceva da controparte e riusciva a farlo ragionare. Anche la UEFA ha subito un cambiamento da quando lui se n'è andato".
Zazzaroni sulle dimissioni di Bob
"Le dimissioni di Zvonimir Boban sono una bruttissima notizia per il mondo del calcio. E per l'Uefa l’ufficializzazione di una sconfitta di immagine e sostanza. Dopo essere stato a lungo tra i collaboratori più stretti di Aleksander Ceferin – lo ricordo al suo fianco nella lotta alla Superlega – Zvone si è accorto delle disfunzioni (eufemismo) dell’istituzione europea e ha provato a ostacolare la proposta di modifica dello statuto grazie alla quale lo stesso Ceferin potrebbe candidarsi al termine di questo mandato, che avrebbe dovuto essere l’ultimo"
Il ricordo di Zazzroni su Gigi Riva
"Il silenzio dell’anima sarda". "Ieri sera Cagliari ha avvertito fisicamente il peso dell’assenza. Perché Gigi Riva era Cagliari, il punto d’orgoglio, l’amore esclusivo, la protezione del simbolo, il papa laico" scrive il giornalista commentando il commosso ricordo del popolo sardo ieri all'Unipol Domus prima, durante e dopo Cagliari-Torino. "Si dice che l’uomo in silenzio sia più bello da ascoltare. I sardi lo sanno bene.
I sardi lo fanno meglio anche se sanno sfuggire al dolore. I sardi o amano e ti adottano o sono loro a isolarti. I sardi sono abituati alla verità, anche alla più cruda. Ieri sera si sono liberati della corazza che fa schivare sentimenti troppo forti e ci hanno emozionato. Ieri sera hanno pianto le lacrime degli orfani e si sono sentiti ancora più soli, distanti".
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