Michel Platini ha rilasciato un'intervista ai colleghi di TuttoSport e facendo un tuffo nel passato ricordato gli anni alla Juventus.

Juventus, il ricordo di Platini

"Torino per me è sempre casa, ho ancora amici qui. Dovrei tornarci più spesso".

IL CALCIO È MIGLIORATO O PEGGIORATO?- 

"Difficile dirlo. Secondo me il calcio come evento in uno stadio è migliorato, anche se i giocatori mi sembrano un po’ tutti uguali, un po’ stereotipati o, comunque, fatti perché in una squadra è più importante l’allenatore rispetto ai calciatori che non osano più: non dribblano, non provano a inventare qualcosa, sono frenati dagli allenatori. Non è più il calcio dei giocatori, ma il calcio degli allenatori oggi, con meno talento, meno fantasia, più corsa e posizionamento. Credo che si dovrebbe tornare un po’ al calcio dei calciatori, è più divertente".
 

Juventus, l'arrivo con Trapattoni  

Giovanni Trapattoni
Giovanni Trapattoni, leggenda del calcio italiano (Social)


"Io sono arrivato alla Juventus in cui tutti sapevano cosa dovevano fare. Tardelli, Cabrini, Bonini, tutti sapevano bene il loro compito. Magari io e Boniek abbiamo un po’ spinto per giocare in po’ più in attacco, con il supporto di Bettega e Rossi. E in quel periodo avevamo un po’ rotto la tradizione juventina, eravamo un po’ più francesi. Poi nei miei ultimi anni si è tornati a una Juve più bonipertiana e io da venti gol sono passato a due".
 

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