Mercato Juve, Chirico: "Rabiot spacciato come grande affare. Mamma procuratrice più scomoda di Raiola"
Il giornalista di fede bianconera si è soffermato sul mercato della Juventus ed in particolare sul caso Rabiot
Marcello Chirico non le manda a dire. Il noto giornalista di fede bianconera si è soffermato sul mercato della Juventus e precisamente sul caso Rabiot criticando duramente l'intervento della mamma procuratrice del giocatore, Veronique, rea di aver bloccato l'affare con il Manchester United. Di seguito le parole di Chirico a IlBianconero: "Gli errori si pagano, ed anche a caro prezzo. Nelle ultime ore è stato però il caso del francese a fare maggiore rumore, causa un ulteriore motivo: la mamma procuratrice. Capace, per la sua avidità, di far saltare il trasferimento di Adrian già concordato col Manchester United. Ed ovviamente il figliolo non ha osato mettere becco nella questione, succube com’è della madre. La quale è riuscita a chiedere allo United 10 milioni di stipendio netti per il bimbo e altrettanti per la propria commissione".
Chirico ha poi aggiunto: "Cifre assurde, tanto quanto quelle finora incassate dal giocatore alla Juventus, ovvero 7 milioni annui (+ bonus), non giustificati da prestazioni all’altezza di quell’ingaggio. Tant’è vero che, appena i Red Devils hanno proposto 20 milioni per l’acquisto del cartellino, alla Continassa hanno accettato al volo. Sottovalutando , probabilmente, il fattore Veronique, decisivo ai fini della trattativa, che è infatti saltata. Impedendo in questo modo al club di fare mercato, sostituendo il francese con un altro centrocampista , più funzionale alle necessità della squadra e, magari, anche più bravo. Ma in tutta questa storia la colpa non è solo di mamma Rabiot, ma di chi un paio di stagioni addietro decise di soddisfare in toto le sue assurde richieste pur di acquisire le prestazioni (pessime) del figlio a parametro zero e, aspetto non affatto secondario, portandosi così in casa una procuratrice addirittura più scomoda della buonanima di Mino Raiola. Quanti errori. Troppi, soprattutto quando ti chiami Juventus e non ti è consentito sbagliare così tanto.