Gattuso: "Siamo padroni del nostro orgoglio e non del nostro destino"
Gennaro Gattuso alla vigilia di Milan-Frosinone: "Grazie ai nostri tifosi. L'Atalanta merita di essere dov'è ora. Noi dobbiamo vincere. Allegri? Uomo vero"Dopo la brutta e pesante sconfitta incassata contro il Torino, il Milan ha rialzato la testa conquistato due bottini pieni consecutivi con Bologna e Fiorentina. La risposta del Diavolo al cospetto dell’avanzata funesta dell’Atalanta di Gianpiero Gasperini è stata positiva, ma necessita ancora di sei punti e, perché no, di un posto in Champions nella prossima stagione, per essere definita perfetta. Gennaro Gattuso, alla vigilia di Milan-Frosinone non esita a fare un resoconto complessivo sulla stagione, senza tralasciare il sentito e doveroso ringraziamento ai tifosi rossoneri, i quali accorreranno numerosissimi, anche domani, a San Siro, per sostenere i propri beniamini nell’ultimo match casalingo del campionato.
Sui tifosi milanisti:
“Dobbiamo dire un milione di volte grazie ai tifosi, sono dati incredibili. Penso che bisogna dire più di un milione di volte grazie. A volte abbiamo fatto bene, a volte meno bene, a volte li abbiamo fatti arrabbiare, ma qualche gioia l’abbiamo anche regalata. Mancano due giornate e siamo ancora lì a giocarci il nostro posto”.
Su Allegri:
“Parlano i numeri, i trofei vinti, la sua storia. Il rapporto che ho con lui è bello, ho avuto tanti abbracci, tante litigate, alti e bassi, ma Max è un uomo vero. I giocatori e i tifosi juventini lo saluteranno con affetto. Domani noi dovremo pensare a fare il nostro. La Juventus ci ha fatto vedere in questi anni la sua mentalità”.
Sul match di domani:
“Noi siamo padroni del nostro orgoglio e non del nostro destino. Dobbiamo affrontare una squadra già retrocessa che viene qui per giocarsela comunque”.
Su De Rossi:
“Daniele in questi anni è cresciuto a livello umano. Il suo spessore umano mi ha colpito. Ho sempre avuto un buon rapporto con lui, è un curioso, quando vede qualcosa di nuovo chiede perché pensa già da allenatore nonostante sia un calciatore. Sono d’accordo con Kolarov quando dice che la Roma si accorgerà di quanto peserà la sua mancanza nello spogliatoio”.
Sull’Atalanta:
“I punti che abbiamo raccolto in sette partite sono stati cinque, l’Atalanta non si è fermata anzi è andata avanti. E’ una squadra che interpreta il calcio come poche altre fanno e se è là se l’è meritato”.
Sul futuro:
“Sia io che la società abbiamo messo da parte incontri e chiacchiere che dovremo fare: tutto è incentrato sui risultati del campo. Poi non sta a me decidere il mio futuro. Non devo parlare io, sono i numeri che parlano. Io devo allenare e fare più punti possibile, poi sarò giudicato con un cinque o meno”.
Su Piatek:
“Piatek l’ho visto come tutte le altre settimane. Si è impegnato molto e lui deve pensare al bene della squadra e non al suo orticello”.
Sui calcoli di fine campionato:
“Una vittoria per mettere in difficoltà mentale l’Atalanta che gioca dopo? Nessun calcolo, dobbiamo far risultato e basta”.
Sul rapporto con Leonardo:
“E’ tutta roba scritta da voi. Io con Leonardo non ho alcun problema, ho avuto un problema quando era calciatore. Ora ho un grande rapporto umano e abbiamo grande rispetto reciproco”.
Su Suso:
“E’ un giocatore importante. Voi dicevate di tenerlo in panchina perché non si reggeva in piedi, ma per le sue qualità e il nostro modo di giocare è molto importante per noi. Da anni il Milan non aveva un uomo da dieci assist in stagione”.
Sul resoconto delle stagioni trascorse alla guida del Milan:
“Secondo me dobbiamo prendere tutti i punti raccolti in questi anni. Abbiamo perso punti per strada quest’anno ma stiamo facendo il campionato che doveva fare. Inoltre questa squadra ha dei valori. Non c’è alcun fallimento, ma non perché ho meriti io. La nostra stagione non è un fallimento, la Lazio e la Roma allora che dovrebbero dire? C’è rammarico per i punti persi e pertanto dobbiamo fare il massimo per portare a casa quanti più punti nelle ultime due partite”.
Sulle condizioni di Biglia:
“Biglia è a disposizione. Non è al cento per cento, ma si è allenato negli ultimi due giorni con la squadra”.
Su Ignazio Abate:
“Non posso dire tutto ciò che penso di Ignazio se no staremo un’ora a parlare. Quando è arrivato qui da ragazzino, qualche schiaffone da parte mia gli è arrivato. Mi dispiacerebbe se domani fosse la sua ultima partita a San Siro perché ha dato tanto a questa squadra, al mio staff e a questo spogliatoio”.
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