Calciomercato Genoa: nome nuovo per il vice-Retegui, arriva dalla Svezia

Il Genoa esce sconfitto dalla partita contro il Monza e l'umore non è alle stelle. Non solo l'aspetto mentale, stavolta a destare qualche preoccupazione di troppo è anche la classifica. Nel prossimo turno poi, la squadra di Gilardino dovrà affrontare la Juventus, non certo la più agevole delle avversarie. Contro il Monza nemmeno i 3 big schierati tutti insieme come Gudmundsson, Retegui e Messias, sono riusciti a sbloccare il Genoa. 

Il Genoa pensa a una punta per gennaio

Nel calciomercato di gennaio che si avvicina a piccoli passi, il Genoa vuole essere ancora una volta protagonista. Nel calciomercato estivo è stata una delle squadre più attive, portando a casa colpi ad effetto e nomi altisonanti. Stavolta l'obiettivo principale è trovare un vice-Retegui. Individuato un nuovo profilo per l'attacco, come riporta calciomercato.com e si tratta di Jusef Erabi, svedese d'origine afgane. Il giocatore milita attualmente nell'Hammarby e il Genoa sta cercando di imbastire la trattativa. Attualmente alle prese con un infortunio al piede, il giocatore ha il contratto in scadenza il prossimo giugno. Sulle sue tracce tuttavia ci sarebbero anche Reims, Nantes e Slavia Praga.

Il nome nuovo per l'attacco del Genoa nel dettaglio

Il Genoa nel calciomercato di gennaio, come già detto in precedenza ha bisogno di inserire in rosa un nuovo centravanti. Il nome che circola attualmente è quello di Jusef Erabi, attaccante classe 2003 dell'Hammarby. Erabi quest'anno ha disputato 18 partite realizzando 3 gol, prima dell'infortunio a un piede che lo tiene lontano dal campo dal 1 ottobre. A giugno ha debuttato con la nazionale svedese U21. E' alto 183 cm e dotato di una buona muscolarità nelle gambe, un fisico similare a quello di Malinovsky. Genoa che dovrà difendersi anche dalle insidie di mercato che vedono coinvolto Dragusin, uno dei protagonisti assoluti di questa prima parte di stagione.

LEGGI ANCHE: Calciomercato Genoa: si complica l'arrivo della punta per gennaio, ecco perchè