Dal 23 dicembre 2007 al 22 dicembre 2019, 4.382 giorni e una coincidenza terribile per i rossoneri: l'enorme distacco in classifica accumulato nei confronti dei cugini nerazzurriNel 1974, Riccardo Cocciante comincia ad affermarsi nel panorama della musica italiana grazie alla canzone Bella senz'anima. Canzone che, 45 anni dopo la sua pubblicazione, è tornata prepotentemente di moda in una tiepida domenica pre-natalizia. Un passaggio su tutti sembra scritto apposta per racchiudere i sentimenti dei tifosi del Milan, distrutti dallo 0-5 subìto in casa dell'Atalanta: "Povero diavolo, che pena mi fa". Ieri infatti, al Gewiss Stadium di Bergamo, i circa 3.000 sostenitori rossoneri hanno assistito alla prestazione di una squadra appunto "senz'anima" e senza tante altre cose: l'Atalanta di Gasperini pareva fare un altro sport, troppo superiore ai ragazzi di Pioli dal punto di vista della personalità, dell'organizzazione tattica, dell'entusiasmo, perfino del tasso tecnico visto che Ilicic e il Papu Gomez (per citarne due) hanno surclassato i colleghi di reparto Suso e Calhanoglu, mentre l'ex Pasalic giganteggiava al cospetto della fragile mediana milanista.CLASSIFICA DA LACRIME - La debacle di Bergamo (con il Milan che non perdeva così male da 21 anni) è stata l'ennesima nota stonata di una stagione nata male e che, con ogni probabilità, resterà soffocata tra le pieghe di un anonimato disarmante per ambiente e tifosi: 21 punti in 17 partite rappresentano un bottino magrissimo, con la zona coppe lontana come un'oasi nel deserto. Una classifica da lacrime, prendendo in prestito la triste immagine offerta dal povero Donnarumma al fischio finale del match del Gewiss Stadium. E che assume contorni drammatici (sportivamente parlando, s'intende) se paragonata a quella dell'Inter, in testa alla classifica - in coabitazione con la Juventus - grazie ai 42 punti sin qui raccolti: esattamente il doppio di quelli del Milan. Tanti, anzi troppi per giustificare un divario tecnico di cui tutti erano consapevoli a inizio stagione, ma che probabilmente nessuno si sarebbe immaginato di tali proporzioni. E la domanda, allora, sorge spontanea: qual è stata l'ultima volta in cui, alla 17esima giornata, si è registrata una simile voragine tra le due milanesi?TUFFO NEL PASSATO - Che il Milan, soprattutto negli ultimi anni, abbia fatto fatica in campionato è cosa nota. Mai però aveva perso così tanto terreno rispetto all'Inter: se prendiamo in considerazione le ultime 11 annate, i nerazzurri sono arrivati alla 17esima giornata davanti al Milan in ben 7 occasioni, accumulando però un vantaggio al massimo di 16 punti (stagione 2017/18); i rossoneri, dal canto loro, hanno messo il naso davanti ai cugini per 4 volte, con distacco massimo di 8 punti racimolato nella stagione 2011/12, quella post ultimo scudetto tanto per intenderci. Per ritrovare, invece, un distacco così ampio tra Inter e Milan occorre tornare a 12 anni fa: il 23 dicembre 2007  i ragazzi di Ancelotti, campioni d'Europa in carica e freschi del successo nel Mondiale per Club (sollevato una settimana prima nel cielo di Yokohama), perdono 2-1 il derby contro la banda di Mancini. Il Milan, così, resta inchiodato a 22 punti, mentre l'Inter capolista mantiene il +7 sulla Roma seconda e vola a quota 43: esattamente 21 lunghezze di distacco, esattamente come 12 anni dopo. Ma con un contesto, tecnico e dirigenziale, estremamente diverso. E allora eccola, riaffiorare nella mente, quella canzone di Cocciante: "Povero diavolo, che pena mi fa"...
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