Luciano Spalletti cambia ancora, o almeno queste sono le indicazioni che arrivano dalla seduta della vigilia a Iserlohn tenutasi questa mattina. L'allenamento ha preceduto la partenza azzurra verso Berlino, dove sabato alle 18:00 l'Italia sfiderà la Svizzera negli ottavi di finale degli Europei. 

Gli Azzurri sono riusciti ad approdare alla fase a eliminazione diretta della rassegna continentale grazie al provvidenziale gol nel recupero siglato da Mattia Zaccagni contro la Croazia. Una prodezza a sette secondi dalla fine che ha regalato la qualificazione alla squadra di Spalletti, visto che - alla luce dei risultati degli altri gironi - l'Italia non sarebbe entrata fra le quattro migliori terze. 

Sul piano del gioco e dell'identità, tuttavia, gli Azzurri hanno lasciato finora a desiderare. Dopo un ottimo primo tempo contro l'Albania, la gara contro la Spagna è stata pessima, così come mediocre è risultata anche la prova con la Croazia fino al gol di Luka Modric, che ha scatenato una reazione italiana fondata più sull'orgoglio che sull'organizzazione di gioco.

Mattia Zaccagni
Mattia Zaccagni esulta dopo il gol alla Croazia (ph. Image Sport)

Le scelte di Spalletti durante la fase a gironi

Il tecnico di Certaldo non sembra ancora aver trovato la quadra, come testimoniano i diversi sistemi di gioco sperimentati nelle gare della fase a gironi

Contro Albania e Spagna, sono stati schierati gli stessi undici con un  4-2-3-1 di partenza. L'ex Napoli ha dunque optato per una difesa a quattro che - a seconda dei momenti della partita - diventava “a tre e mezzo”, reggendosi sulla spinta di uno dei terzini che veniva compensata dalla posizione più bloccata del collega sulla fascia opposta. 

La prova umiliante contro la Spagna ha però convinto il c.t. a reperire soluzioni differenti, anche tramite un dialogo (termine che sicuramente Spalletti gradirà di più, rispetto a “patto”) avvenuto con i giocatori. E allora, contro la Croazia, l'Italia è scesa in campo con un 3-5-2 nel quale i giocatori sono sembrati più a loro agio.

Luciano Spalletti
Spalletti Italia

 

Rispetto alle prime due partite, sono variati anche tre uomini: fuori Davide Frattesi, Federico Chiesa e Gianluca Scamacca; dentro Matteo Darmian, Giacomo Raspadori e Mateo Retegui.

Contro la Svizzera, il modulo potrebbe essere invece il 4-3-3, seppur con un nuovo ricambio a livello di uomini che potrebbe essere utile a sorprendere gli elvetici. 

Svizzera-Italia, la probabile formazione: Spalletti sorprende in attacco

Un cambio è forzato, rispetto agli altri: Riccardo Calafiori era infatti diffidato ed è stato ammonito contro i croati. L'ex Bologna salterà dunque gli ottavi di finale contro la Svizzera. 

C'è preoccupazione, inoltre, per le condizioni fisiche di altri due calciatori, entrambi dell'Inter. Federico Dimarco si è allenato a parte anche oggi per il persistere del problema al polpaccio destro accusato poco meno di una settimana fa. Alessandro Bastoni è stato invece colpito da un attacco febbrile, ma proverà in tutti i modi a recuperare.

Alessandro Bastoni
Bastoni Italia

Per quanto riguarda la formazione dell'Italia contro la Svizzera, Calafiori dovrebbe essere sostituito da Gianluca Mancini, provato oggi in allenamento, ma resta aperto il ballottaggio con Alessandro Buongiorno. A destra Giovanni Di Lorenzo è certo di un posto, mentre a sinistra - in caso di forfait di Dimarco - Matteo Darmian è favorito su Andrea Cambiaso

L'assetto del centrocampo potrebbe invece prevedere Nicolò Fagioli da regista al posto di Jorginho, con Nicolò Barella da mezzala destra e Bryan Cristante a sinistra. 

La sorpresa riguarda il tridente d'attacco. Detto che dovrebbero ritornare in formazione Federico Chiesa come ala destra e Gianluca Scamacca da centravanti, il terzo potrebbe non essere Mattia Zaccagni come ci si aspettava dopo il gol alla Croazia, bensì Stephan El Shaarawy (che si è alternato con Lorenzo Pellegrini).

Il Faraone potrebbe essere dunque la grande sorpresa in vista di Svizzera-Italia, considerato che il romanista fino a questo momento non è mai sceso in campo.

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